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Migranti, nuovi sbarchi in Sicilia, festa per il piccolo Miracle: nato sulla nave che ha soccorso la madre

Foto di Guglielmo Mangiapane

Nuova ondata di sbarchi nei porti siciliani. Settecentonovantuno migranti partiti dalle coste della Libia sono stati soccorsi in acque internazionali e sono sbarcati nei porti di Catania e Augusta. Intanto nell’hotspot di Pozzallo alcuni migranti hanno tentato la fuga, dopo un tentativo di rivolta che è stato sedato dalle forze dell’ordine.

Storie di disperazione, violenza e morte a volte s’intrecciano con vicende di straordinaria felicità. Come quella della nascita del piccolo Miracle, ovvero Miracolo, a bordo della Aquarius, la nave di ricerca e soccorso gestita in partnership da Medici senza frontiere e Sos Mediterranee. Miracle è nato in acque internazionali da una donna soccorsa il 24 maggio da una nave della marina militare italiana. Pesa 2,8 chili, sta bene ed è sbarcato nel porto di Catania.

La neomamma ha raccontato all’équipe di Medici senza frontiere di aver trascorso un anno in Libia, di essere stata tenuta prigioniera, picchiata, di aver ricevuto pochissimo da mangiare e di aver subito estorsioni per ottenere soldi per il rilascio. Ha detto di essere fuggita con il suo compagno e centinaia di altre persone all'inizio di quest'anno e da allora di essersi nascosta in casa di un amico in Libia, prima di affrontare giovedì scorso la pericolosa traversata del Mediterraneo.

“Mi ha raccontato che la loro barca in realtà era partita mercoledì, ma dopo pochi minuti il motore si era guastato ed erano tornati a riva. I trafficanti hanno detto loro di nascondersi sulla spiaggia, poi sono scomparsi e per 24 ore non sono tornati. A quel punto è stata lasciata lì, terrorizzata, così avanti nella gravidanza, senza cibo né acqua”, ha aggiunto l’infermiera Ni Mhurchu di Medici senza frontiere.

La nave Aquarius è sbarcata nel porto di Catania con un totale di 70 persone a bordo.
Intanto è arrivata al porto di Augusta la nave Dattilo della Guardia costiera con a bordo 721 migranti di nazionalità subsahariana. I migranti sono stati ospitati nella tendopoli allestita dalla Croce rossa e dalla protezione civile. I militari hanno portato sulla banchina anche la salma di un uomo di circa 30 anni, eritreo, che è stata  trasferita al cimitero di Siracusa. I migranti erano stati recuperati da un barcone e tre gommoni.

Intanto nell'hotspot di Pozzallo è stato sedato un tentativo di rivolta dalle forze dell'ordine. Il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna è allarmato per la situazione e ha dichiarato: "Il rischio che avevamo denunciato per tempo sta verificandosi come previsto. La città di Pozzallo si è sempre espressa in favore dell'accoglienza e della solidarietà in favore dei migranti, senza distinzione fra coloro che fuggono dalla guerra o dalla fame. Soltanto un paletto è stato posto con chiarezza: il tutto deve avvenire nell'ambito della piena legalità. Con la chiusura del centro di Lampedusa, - ha aggiunto - la situazione è diventata più problematica: proprio oggi c'è stato all'interno dell'hotspot un tentativo di rivolta prontamente sedata dalle forze dell'ordine che hanno impedito la fuga ad alcuni migranti, evitando anche il minimo problema alla cittadinanza".

 

 

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