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Rosetta, sulla sua cometa un'alba di esplosioni

La singolare forma della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko sarebbe responsabile della sua esuberanza, con i numerosi getti di gas e polveri che emergono dalla sua superficie. Lo dimostra lo studio coordinato da Xian Shi, del Max Planck Institute, e pubblicato su Nature Astronomy, sulla base delle osservazioni della sonda Rosetta dell'Agenzia spaziale europea (Esa).

Le comete sono corpi celesti composte prevalentemente di ghiaccio, più si avvicinano al Sole più diventano attive: acqua e gas congelati evaporano, trascinando le particelle di polvere in superficie e formando la caratteristica chioma. Ma nel caso di 67P Churyumov-Gerasimenko gas e polvere vengono emessi dalla sua superficie sotto forma di getti. Un fenomeno insolito per una cometa che si ripete frequentemente, e quotidianamente all'alba.

La telecamera OSIRIS a bordo della nave spaziale Rosetta ha ripreso la cometa da varie angolazioni. I ricercatori hanno analizzato le immagini ad alta risoluzione e con delle simulazioni al computer ricostruito la struttura dei getti.

La cometa ha una forma irregolare: è lunga e stretta al centro. E proprio in questa regione a forma di 'collo', chiamata Hapi, si concentrano i getti. Responsabili della vivace attività mattutina sarebbero due fattori: il gelo, che si forma di notte sulla superficie fredda della cometa e non appena i raggi solari lo scaldano, inizia a sublimare; e la complessa topografia della cometa che fa si che all'alba alcune zone sulla sua superficie vengono illuminate prima e maggiormente dai raggi solari, qui il gelo evapora più velocemente. In altre zone, come Hapi, che si trovano ad altitudini inferiori e ricevono i raggi solari piu' tardi, il gelo resta. Ed è proprio nelle cavità di questa regione, dove si trova acqua congelata, che si concentra il fenomeno dei getti di gas e polveri.

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