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Agricoltura:34/edizione Raci all'insegna rilancio post sisma

(ANSA) - MACERATA, 11 MAG - All'insegna del rilancio post sisma e dell'Anno internazionale del cibo italiano si è aperta a Villa Potenza di Macerata la 34/a Rassegna agricola del centro Italia (Raci). "Tradizione e futuro sono la forza dell'agricoltura marchigiana e del successo della Raci". Ha evidenziato il presidente della Regione Luca Ceriscioli all'inaugurazione. Nella tre giorni (11-13 maggio) sono previsti dieci convegni, organizzati in collaborazione con le principali realtà agroalimentari delle Marche, con Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne) e Regione Marche.

"L'agricoltura è un settore fortemente innovativo, in particolare quella marchigiana - ha aggiunto -. Riesce a coniugare una grande tradizione con uno sguardo al futuro sia nelle produzioni vitivinicole che sono cresciute negli anni, sia nelle altre, in particolare quelle biologiche dove le Marche vantano aziende leader a livello nazionale, per questa visione più avanzata e innovativa del settore primario". La Raci, ha osservato il presidente, "rappresenta un momento importante di questo percorso di crescita, perché unisce la tradizione con l'innovazione, tra l'altro in una fase significativa per l'agricoltura regionale: ai fondi europei ordinari si sono aggiunti 200 milioni di euro del sisma, in gran parte assegnati attraverso i bandi subito emanati. Altro dato interessante, evidente anche alla Raci, sono i tantissimi giovani che hanno intrapreso l'attività agricola". La Raci, ha spiegato il sindaco di Macerata Romano Carancini, "assolve, per la comunità, al compito di aggregazione e identificazione, con una grande partecipazione delle nuove generazioni che lavorano attorno al tema del cibo, consolidando una delle tradizioni locali più sentite". E' nata, ha ricordato il presidente della Provincia, Antonio Pettinari, "per salvaguardare la razza bovina marchigiana a rischio di estinzione e per puntare sulla meccanizzazione". " La Raci - ha chiosato il vescovo di Macerata, mons. Nazzareno Marconi - testimonia la volontà di guardare al futuro, costruendolo nella chiarezza e nella collaborazione reciproca".

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