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Giornate Fai, 10 aperture da non perdere

VENEZIA - Da un piccolo angolo d'Egitto a Napoli alla parete segreta di un anziano signore di Scarlino. E poi castelli, Palazzi, interi borghi in festa. Affreschi da scoprire e storie da ascoltare. Persino lo studio dove nacque la nostra Costituzione. Sono oltre 1000 i luoghi eccezionalmente aperti al pubblico per la 26/a edizione delle Giornate Fai di primavera, al via il 24 e 25 marzo in tutta Italia con oltre 50 mila volontari a far da ciceroni e la campagna di raccolta fondi Insieme cambiamo l'Italia (si dona al 45592). Li trovate tutti al www.fondoambiente.it, ma da nord a sud ecco 10 luoghi assolutamente da non perdere.

    UN TE' SUL CANAL GRANDE - Mobili veneziani e inglesi, soffitti affrescati del '700, decorazioni rococò della Serenissima e una raccolta di dipinti e oggetti preziosi. E' Casa Bortoli, appartamento signorile con vista sul Canal Grande al primo piano di un palazzo quattrocentesco veneziano, donata al Fai da Sergio e Carla Bortoli nel 2017 e ora ''salotto'' riservato agli iscritti del Fondo. Con una vista spettacolare ed esclusiva sulla Basilica di Santa Maria della Salute.
    IL TEMPIO DEL CALCIO MILANESE - Simbolo internazionale dello sport e della città di Milano, costruito tra il 1925 e il 1926 su sollecito di Piero Pirelli e progetto dell'ingegner Alberto Cugini e dell'architetto Ulisse Stacchini, per le Giornate Fai apre i cancelli anche lo Stadio San Siro, oggi intitolato alla memoria del due volte Campione del mondo Giuseppe Meazza. Si potranno eccezionalmente visitare gli spogliatoi di Inter e Milan, percorrere il tunnel che portava i campioni al campo e salire sugli spalti per un selfie. Per gli appassionati sportivi, da non perdere anche l'lppodromo Snai di San Siro, con luoghi normalmente inaccessibili come la Palazzina del peso in stile Liberty e la sala della bilancia in cui vengono pesati fantine e selle.
    ROMA E LO STUDIO DOVE NACQUE LA COSTITUZIONE - Dici Roma, dici stanze della politica? Quale migliore occasione per scoprire Palazzo Giustiniani, costruito a fine '500 nel rione di Sant'Eustachio e acquistato da una delle più ricche e potenti famiglie genovesi. Concesso da Mussolini al Senato nel '26, proprio qui il 27 dicembre 1947 il capo di Stato Enrico de Nicola firmò la Carta costituzionale repubblicana. Da non perdere, la sala Zuccari con i suoi decori a grottesche e gli arazzi settecenteschi in fili di rame e argento.
    UN'ISOLA D'ARTE - Architetture, giardini, spiritualità, grandi capolavori e piccoli misteri. Tutto si mescola sull'isola Bisentina di Capodimonte (VT), proprietà privata nel lago di Bolsena, che tra i suoi lecceti custodisce sette piccoli oratori e cappelle, come quello di Monte Calvario con la Crocifissione attribuita a Benozzo Gozzoli e il tempietto Sangallesco di Santa Caterina. Tra i tesori, anche la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, coronata dalla cupola in piombo del 1588, che tradizione vuole sia stata progettata dal Vignola.
    LA PARETE 'SEGRETA' DI SCARLINO - Fino a pochi anni fa era solo la stanza di Luigi Novelli, un anziano signore di Scarlino (GR). Ma quella scarna parete, tra il letto e l'armadio, custodiva un segreto rinascimentale: una Crocifissione dipinta, appartenente con molta probabilità alla scuola senese del '400, miracolosamente sopravvissuta al tempo e all'incuria e venuta fuori lo scorso anno dopo che l'edificio è stato acquistato dalla Società Sozzi Sabatini. L'affresco, eccezionalmente visitabile, è oggi attribuito a Giovanni Di Pietro, fratello del pittore senese Lorenzo Di Pietro, meglio noto come Vecchietta.
    UN CIAK NEL BAROCCO PUGLIESE - Lecce si svela nei palazzi che negli ultimi anni hanno fatto da set al grande cinema italiano.
    Il viaggio inizia da Palazzo Tamborino Cezzi e il suo giardino rococò, scelti da Ferzan Ozpetek per ''Mine vaganti'' insieme a Palazzo Famularo. ''Una donna per amica'' di Giovanni Veronesi porta invece a Palazzo Carafa e si arriva fino a Monteroni di Lecce, nel cuore della Valle della Cupa, per Villa Romano, set di ''Latin Lover'' di Cristina Comencini.
    L'EGITTO A NAPOLI - Sconosciuto ai più eppure uno dei più interessanti esempi di architettura neo egizia in Italia: è il mausoleo di Posillipo a Napoli. Oggi in stato di abbandono, fu progettato e costruito tra il 1881 e il 1889 dall'architetto Alfonso Guerra su commissione del banchiere livornese Matteo Schilizzi, per accogliere la salma dell'amato fratello Marco.
    Nel 1921, acquistato dal Comune, il monumento è diventato Sacrario militare dedicato ai caduti napoletani.
    IN CELLA CON IL PAPA' DI DON CAMILLO E PEPPONE - Chiusa, sconsacrata e in stato d'abbandono. Parma aprirà eccezionalmente la Chiesa di San Francesco del Prato, gioiello gotico del XIII secolo edificato completamente in cotto e prima sede dei francescani in città. Meta e luogo di sepoltura delle più prestigiose famiglie nobili, in seguito alle soppressioni napoleoniche, insieme al convento fu trasformata in carcere cittadino. In una delle celle di rigore nel campanile finì Gaetano Brescia, l'anarchico che uccise il re Umberto I di Savoia. E qui fu imprigionato per 400 giorni Giovannino Guareschi, l'autore di Don Camillo e Peppone, accusato di aver diffamato De Gasperi in qualità di direttore della rivista Candido.
    DALLA LIGURIA AI LAGHER - Nate nell'800 per ospitare fino a 1000 ragazzi tra i 4 e i 16 anni, le Colonie Bergamasche di Celle Ligure (SV) nel '44 divennero luogo di transito per i prigionieri civili da deportare nei campi di concentramento. La visita consentirà di scoprire i padiglioni Frizzoni e Italcementi con i refettori, i dormitori, la cucina, il teatro, più alcune stanze adibite a campo di concentramento, la lavanderia con i macchinari originali, la stazione per i treni e il tunnel della ferrovia vecchia.
    SULLE ALI DI ELMAS - Con quella rampa elicoidale che anticipa, di vent'anni, il Guggenheim di Wright, l'aeroporto militare di Elmas (CA), sulla laguna di Santa Gilla, è una vera Cittadella dell'Aria su progetto attribuito all'ingegner Giorgio Gandini del '37. Trionfo del razionalismo, tra angoli smussati e cemento armato anche la sorpresa di una pensilina a forma di ali d'aereo, attraversate da cilindri che contenevano i posti controllo.
   

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