PALERMO. «Mi aspettavo molto di più dalla Protezione Civile e dalla Presidenza del Consiglio. Pur con tutta la buona volontà che ci hanno messo, sull’ordinanza che riguarda i poteri speciali in materia di acqua e rifiuti mi attendevo di più». Nello Musumeci lo dice con lo stile istituzionale che lo ha contraddistinto fino a ora, ma per la prima volta - durante l’intervista andata in onda oggi a Cronache Siciliane - ammette che i poteri speciali ottenuti non sono sufficienti ad affrontare l’emergenza come lui aveva immaginato.
Di più. Il presidente ammette che si sta sgonfiando l’ipotesi, più volte prospettata da lui stesso, di spedire i rifiuti all’estero. E ciò soprattutto perchè l’ordinanza impone in quel caso di aumentare la Tari a tutti i cittadini, anche quelli che fanno con buoni risultati la raccolta differenziata: aumenti che valgono 40 milioni all’anno.
E così sui rifiuti la strada resta quella della raccolta differenziata: «Da portare a livelli ottimali per ridurre la percentuale di rifiuti da smaltire nelle discariche».
Musumeci anticipa anche che c’è il rischio concreto che la Finanziaria e il bilancio all’Ars scivolino ad aprile: «La giunta approverà i documenti finanziari lunedì. Ma poi dipende dall’Ars...».
L’esercizio provvisorio scade a fine marzo ma può essere prorogato di un altro mese. E a questo proposito Musumeci ha ricordato ancora una volta «di non avere una maggioranza» e per questo motivo ha fatto appello «al senso di responsabilità di tutti i deputati».
L’obiettivo è «l’approvazione di una Finanziaria snella, tecnica, che comprenda misure economiche e provvedimenti anti-spreco come l’abolizione degli Iacp, ma che rinvii a leggi di settore tutte le altre riforma annunciate». Nel frattempo lunedì la giunta approverà una delibera che detta nuove regole per l’impiego dei precari e dei forestali
Caricamento commenti
Commenta la notizia