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A Ginevra sprint auto elettrica, rallenta l'autonoma

GINEVRA - Passione per la velocità, per il rombo dei motori, per le sensazioni 'forti' in curva, oppure massima attenzione ai problemi dell'inquinamento ambientale e alla qualità della vita a bordo, code e rallentamenti compresi? A giudicare da ciò che può essere ammirato negli stand della 88/a edizione del Salone di Ginevra, c'è da credere che questi due 'mondi' coesisteranno a lungo.

E' proprio nell'ambito delle 'green car' che l'evento espositivo ginevrino riesce a spiegare al grande pubblico quello che potrà essere il vero cambiamento dal punto di vista delle tipologie di propulsione. Alle molte novità 100% elettriche, tutte proiettate - attraverso l'imminente arrivo di migliorate tecnologie per le batterie - verso autonomie anche doppie rispetto alle odierne, corrisponde una massiccia presenza al Salone di Ginevra di soluzioni 'miste', ad esempio ibridi con unità termica diesel (Mercedes) o ibridi con motore bifuel benzina-metano (Skoda Gruppo Volkswagen).

L'etichetta EV, che fino a poco tempo fa veniva tradotta dai designer in modelli anonimi e spesso 'bruttini', passa ora a firmare auto dal grande fascino e dall'appeal paragonabile (se non superiore) a quelle delle vetture con propulsori turbo e benzina. E' il caso della inedita Porsche Mission E Cross Turismo, che prefigura il primo modello 100% elettrico della Casa di Stoccarda con format Cuv (cross utility vehicle) che verrà lanciato nel 2019. Grazie a due unità sincrone da 440 kW complessivi, corrispondenti a 600 Cv, questa auto vanta prestazioni da vera sportiva, ma con emissioni di CO2 alla ruota pari a zero.

Assolutamente 'normale', e quindi elegante e personale come gli altri suv dei Quattro Anelli, il nuovo e-Tron di Audi: arriverà anche in Italia nel corso del 2018 ed è stato esposto a Ginevra con una carrozzeria definitiva (e molto credibile dal punto di vista della funzionalità), ma con la 'camuffatura' adesiva tipica di prototipi che fanno i collaudi su strada prima del debutto commerciale.

Se si eccettua per la 'berlinona' ID Vizzion di Volkswagen, l'iperfunzionle Sedric sempre della Casa di Wolfsburg (un minivan passeggeri per trasporto collettivo, ideale anche come scuolabus) e l'avveniristico Nucleus presentato dalla torinese Icona, non sono invece molte le presenze a Ginevra di quelle che tra pochi anni potrebbero essere le auto a guida completamente autonoma. Il recente e acceso dibattito sul futuro dei motori termici e del diesel in particolare - che ha obbligato le Case a dirottare investimenti e risorse sulla mobilità elettrica - oltre alle 'indecisioni' normative che accomunano quasi tutti i Paesi, stanno di fatto rallentando la corsa alla guida autonoma.

E' vero - come ha detto il Ceo del Gruppo Volskwagen Matthias Mueller - che "uno dei problemi attuali è quello dei molti posti liberi che ci sono nei veicoli in circolazione sulle nostre strade", ma non è detto che per spingere gli utenti a condividere mezzi 'meno privati' e 'più collettivi' sia indispensabile far sparire l'autista dal posto guida. Tra elettrico contro diesel e guida autonoma contro pilota al volante, il vincitore potrebbe essere - molto più semplicemente - lo smartphone con cui condividere le auto del car sharing, o addirittura (come propongono ormai tanti costruttori) anche le proprie.

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