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Spie di vita su Marte dal deserto più arido della Terra

Nascosti nelle rocce, dormono per anni. e resistono alla mancanza di acqua disseccandosi al punto da sembrare morti. Ma alla prima pioggia si riprendono, tornano attivi e si riproducono. Sono i microrganismi scoperti in uno dei luoghi più aridi della Terra, il deserto di Atacama sulle Ande cilene, e sono già considerati una possibile 'spia' che forme di vita altrettanto resistenti possano trovarsi su Marte. La scoperta è pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, e si deve al gruppo internazionale coordinato da Dirk Schulze-Makuch, del Centro di Astronomia e Astrofisica dell'Università Tecnica di Berlino.

"Microrganismi come questi sono degli autentici colonizzatori", ha osservato l'esperta di astrobiologia Daniela Billi, dell'università di Roma Tor Vergata. "Il fatto che questi batteri riescano a sopravvivere a lungo nello stato disseccato depone a favore dell'abitabilità di Marte", ha aggiunto. I batteri di Atacama erano stati osservati per la prima volta nel 2015 in condizioni di disseccamento, e allora i ricercatori si erano chiesti se quei microrganismi fossero morti da tempo in quel luogo, o se fossero stati trasportati lì da fenomeni atmosferici.

Per trovare una risposta, nei 3 anni successivi i ricercatori hanno ottenuto la mappa genetica dei batteri, individuando i geni che erano presenti una sola volta nel Dna: quando di questi geni 'unici' sono state trovare più copie, si è avuta la prova che i microrganismi si replicavano. E' stato poi trovato il loro 'magazzino' dell'energia, ossia la molecola Atp essenziale per il metabolismo.

"La nostra scoperta - hanno osservato i ricercatori nell'articolo - estende il raggio degli ambienti aridi in grado di ospitare temporaneamente forme di vita terrestri, e le conclusioni possono essere estese ad altri pianeti, come Marte". Anche sul pianeta rosso potrebbero quindi trovarsi delle 'nicchie' abitabili.

"Non certamente sulla superficie", ha detto Daniela Billi. Nel deserto di Atacama, per esempio, i batteri vivono all'interno della roccia, protetti in questo modo dalle radiazioni ultraviolette. Eventuali forme di vita elementari su Marte potrebbero essere sopravvissute alle diverse epoche della storia del pianeta rosso, da quando era ricco di acqua al deserto che è diventato. Adesso potrebbero essersi rifugiate nella roccia o in profondità nel sottosuolo, schermandosi così dalle radiazioni e sfruttando l'umidità presente in qualche nicchia.

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