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Embraco tira dritto sui licenziamenti: Calenda chiede aiuto a Bruxelles

TORINO. È rottura con l'Embraco. L'azienda del gruppo Whirlpool dice no alla richiesta di sospendere i 500 licenziamenti nello stabilimento di Riva di Chieri, nel Torinese, e va avanti sulla strada della delocalizzazione in Slovacchia della produzione italiana di compressori per frigoriferi. Niente cassa integrazione per consentire di esaminare proposte di reindustrializzazione, spiegano i legali dell'azienda presenti all'incontro.

Un atteggiamento di chiusura che manda su tutte le furie il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, oggi a Bruxelles per incontrare il commissario della concorrenza Margrethe Vestager. Delusi e arrabbiati i lavoratori in sciopero, che bloccano il traffico sulla statale Torino-Asti.

"Si conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa", afferma il ministro. "Non ricevo più questa genta... questa gente, perché onestamente ne ho fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua".

Replica stizzito il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro: la vertenza "non è stata seguita da nessun iscritto all'Ordine, è in fase di valutazione un'azione legale a tutela della categoria".

Il ministro attiverà urgentemente un tavolo con Invitalia per cercare di individuare un percorso di reindustrializzazione. Ma i tempi sono strettissimi perché il 4 marzo si vota, ma soprattutto il 25 marzo finirà la procedura di mobilità e i lavoratori saranno tutti licenziati. Bocciata la proposta di ricorrere al part-time, considerata "inaccettabile sotto ogni profilo, innanzitutto quello etico" da Calenda ma anche dai sindacati. "Atteggiamento incomprensibile e irresponsabile", tuona il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, mentre la sindaca di Torino, Chiara Appendino, parla di "presa in giro per i lavoratori".

"L'azienda ha dimostrato totale disinteresse nei confronti delle proposte formulate dal Governo e totale irresponsabilità, in particolare nei confronti dei dipendenti di Riva di Chieri", affermano Fiom e Uilm.

Le principali forze politiche di tutti gli schieramenti criticano l'Embraco e chiedono un intervento delle istituzioni europee. L'attenzione si sposta ora proprio a Bruxelles, dove Calenda porrà a Vestager il nodo del dumping all'interno dell'Unione attraverso un uso distorto dei fondi europei.

"Vogliamo sapere come s'intenda affrontare il problema. Esiste una norma nei trattati che potrebbe consentire al governo italiano di derogare al principio degli aiuti di Stato, quindi di potere aiutare le aziende quando si è in presenza di un pacchetto che viene offerto da un altro Paese e di potere offrire le stesse condizioni. Voglio capire se sia utilizzabile perché in questo caso saremmo in un'altra partita che possiamo combattere ad armi pari", spiega Calenda.

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