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Il più grande atlante del Dna degli oceani

Messo a punto il più grande atlante del Dna degli oceani: comprende circa 100 milioni di geni appartenenti a decine di migliaia di specie presenti nel plancton. Pubblicato sulla rivista Nature Communications, si deve alla ricerca guidata dal Centro nazionale francese per il sequenziamento del Dna, Genoscope, a cui ha partecipato la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. La massiccia analisi potrebbe fornire nuove molecole interessanti per mettere a punto nuovi farmaci e biocarburanti.

E' stato uno studio molto complesso e il prossimo passo sarà coinvolgere l'intelligenza artificiale per analizzare i dati: "stiamo collaborando con specialisti in intelligenza artificiale per proseguire l'analisi dei dati che sono troppo complessi e numerosi per essere analizzati con metodi statistici classici" ha detto Daniele Iudicone, della Stazione Anton Dohrn.

I ricercatori hanno analizzato i campioni di Dna raccolti dalla spedizione internazionale Tara Oceans, guidata dal laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) che, tra il 2009 e il 2013 ha raccolto 35.000 campioni di plancton. Gli studiosi hanno catalogato circa 100 milioni di geni e hanno visto che gran parte di questi si attiva in maniera diversa a seconda della temperatura dell'acqua o della concentrazione dei nutrienti. Inoltre è stato visto che la metà dei geni catalogati ha una funzione sconosciuta. Secondo i ricercatori, anche questi potrebbero attivarsi solo in condizioni ambientali particolari.

Il catalogo di geni ottenuto è il più grande mai compilato per un ecosistema della Terra e diventerà la base per  ricerche sulla biologia e l'evoluzione. "La banca dati messa a punto durante la spedizione - ha osservato Iudicone - resterà a lungo come punto di riferimento sulla biologia ed ecologia del plancton marino". Infatti, ha aggiunto, la quantità di dati è tale da richiedere molti anni di studi per arrivare alla completa comprensione.

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