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Setificio San Leucio, lucido sogno di re

 CASERTA  - Un "lucido sogno" durato appena 10 anni, passato alla storia come l'utopia ferdinandea, un esempio anni prima di prima di Marx ed Engels, di "socialismo reale".
    Fu tutto questo la colonia industriale di tessitori specializzati nella produzione e nella lavorazione della seta, sorta in piena epoca illuministica nella frazione collinare di San Leucio a Caserta, per volere di re Ferdinando IV di Borbone.
    La colonia crebbe attorno al complesso monumentale del Belvedere, realizzato dal grande architetto Francesco Collecini, una delle dimore reali dei Borbone, oggi protetto come patrimonio dell'Unesco insieme alla Reggia di Caserta e all'Acquedotto Carolino. Una comunità di uguali che contava 37 famiglie, per le quali il re fece realizzare alloggi a schiera su entrambi i lati della porta di accesso al borgo, dando ai quartieri i nomi di San Ferdinando e San Carlo in nome suo e della sua regina; una comunità autosufficiente direttamente dipendente dal re e retta da uno statuto speciale. Nel gennaio 1789, pochi mesi prima che la Rivoluzione Francese raggiungesse il suo culmine diffondendo in Europa i valori di libertà e uguaglianza, a San Leucio la parità di diritti era già attuata; nella Stamperia del Regno di Napoli, viene infatti edito in soli 150 esemplari il testo 'Origine della popolazione di San Leucio e suoi progressi fino al giorno d'oggi colle leggi corrispondenti al buon governo di essa', più noto come Codice Leuciano. Articolato in 5 capitoli e 22 paragrafi, il Codice è considerato il primo esempio storico di socialismo utopico che assicurava a tutti gli abitanti della colonia senza distinzione di sesso e di estrazione sociale, gli stessi diritti su lavoro, salario, istruzione, assistenza sanitaria e sociale. L'utopia illuministica, così com'era San Leucio, durò solo 10 anni: il decennio francese privatizzò la colonia San Leucio che, con la Rivoluzione del '99, frantumò il sogno della 'Ferdinandea' la citta' del re. Nel 1860, con l'invasione Sabauda, il Regno fu annesso al Piemonte e il setificio ceduto ai privati come dimenticato fu lo statuto. L'utopia ferdinandea ha avuto un "gemello"; infatti nel 1785, al centro della Scozia, David Dale, tessitore e poi imprenditore, fonda New Lanark, paese sorto per far vivere il suo cotonificio. La contemporaneità storica delle due realtà, l'una dedicata alla seta e l'altra alla lana, ha reso ovvio il confronto storico e sociologico tra i due grandi progetti utopici di società degli uguali diritti. Eppure San Leucio e New Lanark, si differenziano profondamente sui principi base dell'utopia illuministica: vita comunitaria e profitto al centro dell'idea che portò alla nascita di New Lanark, macchina perfetta di ingranaggi umani che condividevano uguaglianza e amore verso il regno e Dio i pilastri del Codice Leuciano.
   

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