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Scacco all'obesità partendo dai primi 1000 giorni di vita

 In Italia a 9 anni un bambino su 10 è obeso, 2 due 10 sono in sovrappeso e circa il 50% degli adolescenti obesi rischiano di esserlo anche da adulti. Ciò che più preoccupa sono le complicanze: un bambino obeso su 20 ha la glicemia elevata, circa 1 su 3 ha già il fegato grasso, il 10% ha valori di pressione superiori alla norma e più del 30% ha valori di trigliceridi e/o colesterolo LDL elevati e colesterolo HDL (quello 'buono') ridotto rispetto ai valori di normalità.
    Prevenire si può e decisivi sono i primi 1000 giorni di vita.

    E' quanto emerge dalla "Consensus su diagnosi, trattamento e prevenzione dell'obesità del bambino e dell'adolescente" realizzata dalla Società Italiana di Pediatria (Sip)e da quella di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp). "La Consensus conferma che l'obesità infantile è un fenomeno dilagante e persistente", spiega il Presidente Sip Alberto Villani. "La prevenzione e la cura dell'obesità e delle sue complicanze rappresentano un obiettivo prioritario dell'agenda sanitaria del Paese, anche per ridurre i costi che il SSN dovrà sostenere per la cura e l'assistenza di adulti con patologie croniche associate". "Una delle indicazioni più importanti della Consensus è quella di ricercare alcune alterazioni metaboliche e del fegato grasso nel bambino con obesità già a partire dai 6 anni"evidenzia il presidente Siedp Stefano Cianfarani, ma la chiave per la prevenzione dell'obesità secondo i pediatri sta proprio nei primi 1000 giorni di vita. Allattamento al seno, svezzamento, no a sale e a zuccheri aggiunti sono tra le regole principali che i bambini devono seguire nei primi due anni di vita per prevenire sovrappeso e obesità e quindi l'insorgere di patologie in età adulta. Ma i pediatri pensano anche a campagne sul tema. "Siamo disponibili anche per una campagna sull'obesità in età pediatrica" aggiunge infatti Cianfarani, mentre Claudio Maffeis, professore di Pediatria all'Università di Verona, evidenzia la necessità di una sinergia tra scuola, famiglia e pediatri.

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