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Jeffrey Sachs a Forum Bcfn, 'giovani mobilitatevi'

(Di Silvia Egiziano)
   MILANO - "Lo sviluppo sostenibile non è solo un'idea ma un aspetto fondamentale per il futuro del pianeta. Raggiungere questo obiettivo è una nostra responsabilità, per questo serve una grande mobilitazione". Jeffrey Sachs, economista e stagista americano ispiratore di Papa Francesco, si è rivolto così agli studenti presenti all'ottavo Forum internazionale organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition, che si è aperto oggi a Milano.

"Il mondo è sull'orlo di un grave pericolo, non ci rimane più tempo. Bisogna cambiare il sistema energetico a livello globale" è l'allarme lanciato da Sachs nel suo intervento che ha aperto la due giorni milanese dedicata ai temi dell'alimentazione e della sostenibilità. Un discorso rivolto in gran parte ai più giovani, che all'Hangar Bicocca, luogo in cui si svolge il forum, arrivano da diverse parti del mondo. Sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell' Onu "siamo in ritardo e adesso ci troviamo con le spalle al muro. E per rendere le cose più difficili vi abbiamo dato Donald Trump. Ma ricordatevi che gli Stati Uniti sono solo uno dei 193 stati membri dell'Onu. Per favore, non lasciate che Trump ci porti fuori strada. E' pazzo, dobbiamo combatterlo, non dobbiamo farci fuorviare" è il messaggio accorato di Sachs, direttore dell'Heart Institute alla Columbia University. "Cambiare non è facile ma quello che c'è da fare deve essere fatto insieme e velocemente" ha esortato l'economista, elencando cinque priorità di intervento: investire sulle energie rinnovabili, diffondere la cultura di un'alimentazione sana, rendere le città più vivibili, promuovere politiche di equità sociale, sviluppare l'innovazione e la creatività rivolgendole al bene comune e allo sviluppo sostenibile.

"Siamo arrivati alla fine dell'era dei combustibili fossili, tutte gli investimenti devono essere fatti in energie alternative. Dobbiamo combattere le azioni delle lobby delle industrie petrolifere, che spingono affinché gli Stati Uniti escano dagli accordi di Parigi" ha motivato Sachs. E ancora: "dobbiamo passare dall'industria del fast food alle meraviglie della dieta italiana e mediterranea" anche se "negli Usa le lobby dei fast food e delle bevande sono così potenti che ci sono sfuggite di mano". "E' facile cambiare? No, ma è possibile se alziamo la voce" è stato l'appello finale dell'economista, che interpellato sul fonte dell'immigrazione ha poi invitato i governanti a "cercare di prevenire le grandi diaspore" e a "non costruire muri". Sachs interverrà anche domani alla seconda giornata del Forum Bcfn, dove sono attesi, tra gli altri, il cantante e attivista Bob Geldof e il fondatore di Slow Food Carlin Petrini.

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