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Per i medici era stress ma una 14enne muore per un aneurisma, aperta un'inchiesta

ROMA. "Signora, si tranquillizzi, sua figlia è solo stressata, deve riposare". I medici del pronto soccorso dell'ospedale Pertini di Roma lo hanno ripetuto per circa due ore alla madre di una 14enne ricoverata per un malore. Parole rassicuranti, una flebo con soluzione fisiologica per "monitorare" la situazione e nessun esame disposto. La ragazza invece era stata colpita da un violento aneurisma cerebrale ma la conferma è arrivata solo dopo ore da una tac fatta su insistenza della madre.

Da lì una corsa contro il tempo, un trasferimento in ambulanza al Bambino Gesù, dall'altra parte della città, durato più di un'ora che è risultato vano: la ragazza, siamo al 4 novembre scorso, viene operata in un ultimo tentativo per salvarla ma dopo due giorni di coma muore. Sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti nel quale si ipotizza il reato di omicidio colposo. Gli inquirenti hanno disposto un'autopsia che darà i suoi risultati definitivi entro sessanta giorni. Anche Asl e Regione Lazio hanno avviato accertamenti. Il ministro Lorenzin ha inviato una task-force di ispettori al Pertini.

Secondo la Asl la 14enne, "dopo esami di laboratorio e elettrocardiogramma" effettuati pochi minuti dopo l'arrivo al Pertini, "all'esame obiettivo non presentava deficit neurologici" ed è stata "sottoposta a terapia antidolorifica". In base alla denuncia presentata dal legale della famiglia della ragazza, l'avvocato Giuseppe Rombolà, il dramma inizia nelle prime ore della mattina. "Come ogni giorno - racconta il penalista - la ragazza è stata accompagna a scuola dalla madre". Campanella alle 8,30, liceo classico Orazio, quartiere Montesacro.

"Stava bene, non ha mai avuto problemi di salute" assicura il penalista. Pochi minuti dopo essere entrata in classe il malore. La 14enne sviene, dalla bocca esce bava. Viene chiamata una ambulanza. La ragazza riprende conoscenza per pochi minuti. "Mi scoppia la testa", ha il tempo di urlare. Il 118, in codice giallo, la trasporta al pronto soccorso del Pertini. Lì la raggiunge la madre. Per i medici la situazione è sotto controllo. "E' solo stress, forse legato al ciclo mestruale che ha avuto qualche giorni fa", spiegano alla madre. Passano le ore. La madre chiede di intervenire. Alle 11,30 si decide per una Tac che rileva un' emorragia cerebrale. I medici allertano i colleghi dell'ospedale pediatrico, perché il Pertini non ha la neurochirurgia. "Non viene usato un elisoccorso ma un trasferimento in ambulanza - spiega il legale -. Un viaggio di circa un'ora. La giovane è arrivata al Bambino Gesù intorno alle 13 in condizioni disperate e subito sottoposta ad intervento chirurgico per cercare di far defluire il sangue".

E' tutto inutile, dopo due giorni di coma muore. "Siamo in presenza di una tragedia che ha colpito una ragazza assolutamente sana fino a quel momento - aggiunge l'avvocato della famiglia -. Lotteremo affinché vengano accertate tutte le responsabilità".

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