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Estorsione nelle campagne messinesi, gli imprenditori denunciano: 12 arresti

TAORMINA. Duro colpo al clan Brunetto a Taormina. I carabinieri del comando provinciale di Messina hanno arrestato 12 persone che sarebbero collegate alla famiglia mafiosa.

I  provvedimenti cautelari sono stati emessi dal gip del tribunale di Messina, su richiesta della procura della repubblica – direzione distrettuale antimafia ed antiterrorismo. In dodici sono stati colpiti da custodia in carcere e due sono stati  sottoposti agli arresti domiciliare.

Gli inquirenti ritengono che si tratti di persone  appartenenti al clan Brunetto, che è collegato alla famiglia mafiosa catanese Santapaola-Ercolano. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti ed altro.

In particolare sono accusati di estorsione alla gran parte dei titolari di aziende agricole ed a proprietari terrieri della zona ionica del Messinese, per ottenere poi il controllo o la gestione dei locali e delle imprese agro-pastorali. Secondo i magistrati a capo dl clan c'era Paolo Brunetto, deceduto durante l'indagine.

Fondamentale per l'inchiesta sono state le denunce degli imprenditori. Tra i destinatari della misura cautelare ci sono anche due braccianti agricoli recentemente trasferitisi in Germania e nei cui confronti è stato emesso un mandato di arresto europeo. Secondo gli investigatori avrebbero spacciato anche marijuana.

Le indagini sono state avviate nel 2013 quando un dirigente sindacale della Uil, socio di un cooperativa agricola della Valle dell'Alcantara, denunciò ai militari che ignoti avevano incendiato due sue autovetture. Il sindacalista, ha spiegato che si trattava di un atto intimidatorio a carattere estorsivo.

I nomi delle persone coinvolte:  Vincenzo Pino, 61 anni di Malvagna, Carmelo Caminiti, 44 anni di Francavilla di Sicilia, Angelo Salmeri, 30 anni di Mojo Alcantara, Antonio Monforte, 50 anni di Castiglione di Sicilia, Alfio di Bella, 53 anni di Catania, Salvatore Scuderi, 30 anni di Taormina, Vincenzo Lo Monaco, 47 anni di Castiglione di Sicilia, e Carmelo Oliveri, 50 anni di Acireale, Salvatore Coco, 57 anni di Fiumefreddo, e Giuseppe Lombardo Pontillo, 30 anni di Bronte, già in carcere. Sono tutti in carcere tranne Coco e Pontillo che sono ai domiciliari.

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