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Vino: la denominazione Prosecco Docg sbarca a Tokyo

(ANSA) - TOKYO, 16 NOV - Arriva per la prima volta in Giappone la denominazione Docg del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, un mercato - quello nipponico - con una quota export di 250mila bottiglie e in progressivo consolidamento. Nel corso della conferenza stampa di presentazione all'Hotel Gajoen di Tokyo, la delegazione del consorzio, con le varie aziende al seguito, ha presentato ai distributori e la stampa locale la nuova campagna promozionale, abbinata alla degustazione. Con una produzione globale di 90,3 milioni di bottiglie nel 2016 - equivalente a circa il 20% dell'intero fatturato delle tre denominazioni di Prosecco - il consorzio DOCG raggruppa circa 3.000 famiglie di viticoltori, 450 cantine e 178 case spumantistiche, in grado di esportare in 100 paesi del mondo. I mercati principali rimangono quelli europei, con il 65-70% dell'export, in primis la Germania, con 7,5 milioni di bottiglie, seguita dalla Svizzera con 7,1 milioni, e dall'Inghilterra. "Il Giappone all'interno dell'area asiatica è sicuramente un paese importante per l'attenzione che ha alla qualità del vino", spiega all'Ansa Giulia Pussini, responsabile dell'Ufficio comunicazione del Prosecco Docg. "Il consumatore giapponese è molto attento ad aspetti come la natura del territorio da cui hanno origine i vini, cosa che assolutamente contraddistingue la nostra denominazione".

L'evento del Prosecco Docg coincide con la campagna di promozione avviata con il contributo dell'Ambasciata Italiana a Tokyo e dagli uffici locali dell'ICE, a margine della seconda edizione della 'Settimana della Cucina Italiana nel Mondo'.

Oltre quaranta iniziative in calendario, con seminari, presentazioni di grandi consorzi a tutela del vino e dei prodotti italiani, lezioni di cucina e degustazioni.

"L'interesse verso gli spumanti sta crescendo molto e in sempre più occasioni, in momenti celebrativi e in abbinamento al pasto", aggiunge Pussini. "Quindi crediamo che ci sia un ottimo potenziale per sviluppare una buona penetrazione nel mercato giapponese, e questo associato al fatto che c'e' un grande amore verso l'Italia, e una enorme attenzione alla qualità". (ANSA).

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