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Calabria romantica: luoghi, riti e leggende per il fatidico sì

di Clara Varano

CATANZARO - Quanti penserebbero che ci sia un turismo in Calabria legato al fatidico "per sempre"? Sono in molti a trasferirsi in diverse località calabresi per sposarsi davanti ad un tramonto sulla costa viola o per seguire, su shakespeariana memoria, leggende di amori tormentati.

DA CHIANALEA DI SCILLA ALL'EREMO DI SANTA MARIA DELLA STELLA Se ti capita di cenare a Chianalea, è possibile incontrare fino a otto spose diverse che hanno deciso di scegliere Scilla, inserita tra i "Borghi più Belli d'Italia", come location per il loro matrimonio. Il nome Chianalea deriva da "Piano della Galea" l'antica imbarcazione per la pesca del pesce spada, ma è anche chiamata Canalea o "Piccola Venezia", per le casette dei pescatori direttamente adagiate sull'acqua, separate da stretti canali e insenature. Tra i vicoli di Chianalea si scoprono antiche fontane, come la "Fontana Ruffo" del XVI secolo con lo stemma del nobile casato, da cui prende il nome anche l'antico castello che si erge dal promontorio. Il borgo è pieno di chiese, alcune antiche rimaste intatte malgrado i terremoti del 1783 e del 1908, dove è possibile celebrare riti matrimoniali. Adagiato ai piedi dell'imponente rocca dominata dal Castello Ruffo, il borgo di Chianalea regala scorci romantici e indimenticabili tramonti sullo Stretto. Non c'è culto più profondo per una sposa devota della benedizione della Madonna nel giorno del matrimonio. Per questo molte promesse spose scelgono l'Eremo Santuario di Santa Maria della Stella che sorge sul monte omonimo, nel territorio di Pazzano, in provincia di Reggio Calabria, all'interno di una grotta. L'antro ospita la statua della Madonna e i dipinti raffiguranti l'Immacolata Concezione, la Santissima Trinità e l'Adorazione dei pastori. Di particolare interesse il frammento di un affresco di arte bizantina (X-XI secolo) raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve l'eucarestia dal monaco Zosimo. Il 15 agosto di ogni anno la grotta è meta di pellegrinaggio.

LE RELIQUIE DI SAN VALENTINO E L'ARCOMAGNO Non tutti sanno che in Calabria, a Belvedere Marittimo, nel cosentino, sono conservate le reliquie di San Valentino all'interno del Convento dei Cappuccini. Edificato nel 1595 e dedicato a San Daniele Fasanella, il convento è situato ai piedi della rocca di Belvedere. All'interno della chiesa la "Cappella della Porziuncola" ospita l'altare dedicato a San Francesco d'Assisi e custodisce le reliquie di San Valentino vescovo. E sempre in provincia di Cosenza, con meno devozione cattolica, c'è un altra destinazione ambita per riti meno religiosi e più laicamente "californiani" da celebrare sulla spiaggia: l'Arcomagno che ben si presta a sfondi e ambientazioni da set cinematografici hollywoodiani. Così denominata per lo straordinario arco naturale creato nella roccia, scavato probabilmente dal mare, la piccola spiaggia dell'Arcomagno, può essere raggiunta da piccole imbarcazioni che attraccano direttamente nei pressi della grotta, all'interno della quale c'è una sorgente d'acqua dolce.

RITI DI SHAKESPEARIANA MEMORIA Gli innamorati più famosi del mondo, grazie a Shakespeare, sono Romeo e Giulietta e se c'è qualcuno che desidera in qualche modo ricreare quell'amore meraviglioso, diventando per un istante William e scrivendo un lieto fine, in Calabria è possibile in ben due luoghi in cui la leggenda narra di amori tormentati finiti in tragedia e di fantasmi che albergano palazzi e borghi. C'è la storia della famiglia Abenavoli, dalla quale Pentedattilo prende il nome di "Mano del diavolo", e quella di Rachele De Nobili e Saverio Marincola a Catanzaro. La prima riguarda la Strage degli Alberti. La classica storia di due uomini innamorati della stessa donna che dà luogo ad un massacro tra potenti. Degli Alberti, uccisi dagli Abenavoli, non viene risparmiato nemmeno un fanciullo di 9 anni. La seconda è a Catanzaro tra due aristocratiche famiglie rivali. Rachele De Nobili, appena ventenne, innamorata corrisposta di Saverio Marincola, figlio dell'omonima casata nobiliare. Un relazione osteggiata dalle due famiglie, politicamente rivali, e che finisce con l'omicidio di Saverio, ucciso dai fratelli della fanciulla, e con Rachele suora nel convento delle "Murate Vive". Ancora oggi c'è chi di notte sente la fanciulla lamentarsi nel Palazzo De Nobili, attuale sede del Comune.

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