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Caporalato: Martina, con legge contributi in agricoltura +7%

 ROMA - ''Sono molti i risultati già ottenuti con la Legge di contrasto al caporalato, a partire dalla repressione del reato e il rafforzamento dei controlli. Una serie di strumenti per smascherare il lavoro nero nei campi che hanno portato, in particolare, ad un aumento del 5% dell'occupazione in agricoltura e un aumento dei contributi in agricoltura del 7%". Lo ha detto, al question time alla Camera, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, su interrogazione del presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani (Pd).

Inoltre a Foggia, luogo simbolo dal punto di vista umano per la vicenda di Paola Clemente e per la presenza di un alto numero imprese del settore, "si è svolta oggi la prima riunione - ha annunciato Martina - della prima Sezione territoriale del lavoro agricolo di qualità, mentre al Mipaaf si è oggi costituito, nell'ambito del Tavolo sulla filiera del pomodoro, un Gruppo ristretto che mira a isolare chi sfrutta e si pone fuori dalle regole, con strumenti a tutela delle tante imprese sane e della dignità del lavoratore".

"Bene l'impegno dimostrato dalla norma a tutela delle imprese agricole oneste - ha concluso il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera Nicodemo Oliverio - e un ringraziamento alle forze dell'ordine e alla magistratura che hanno contribuito alla sfida alla base della Legge di contrasto al caporalato: dare voce e tutela agli invisibili della terra, quindi azioni contro il caporalato nero. Ma anche lotta al caporalato bianco, lo sfruttamento subito dalle imprese agricole costrette a vendere sottocosto. Ancora oggi a Rosarno, in Calabria, ci vogliono 12 Kg di arance per raggiungere un importo sufficiente a comprare un caffè".

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