PALERMO. Il risultato è virtuale fino alle 8 di domani mattina quando comincerà lo spoglio ma la posta in gioco a livello regionale e anche nazionale è reale. E altissima per tutti i partiti che puntano a vincere tra pochi mesi la corsa per Palazzo Chigi.
Secondo gli exit poll, il candidato di centrodestra Nello Musumeci sarebbe avanti con una forbice tra il 36 e il 40%, seguito dal 5 stelle Giancarlo Cancelleri con il 33-37%. Indietro, stando sempre agli exit poll, Fabrizio Micari, candidato del Pd e di Ap, che sta tra il 16 e il 20 per cento, mentre la neonata sinistra unita si conta per la prima volta con Claudio Fava e raggiunge un risultato tra il 6 e l'10.
Una certezza è invece il calo dei votanti che, secondo il M5S, ha danneggiato Cancelleri, anche lui, oltre a Musumeci, alla seconda corsa da governatore nell'Isola. Anche qui la posta in gioco nazionale è altissima: conquistando la prima Regione, Luigi Di Maio corre per superare il banco di prova da candidato premier mettendo a tacere gli ortodossi.
Stando così le cose, invece, andrebbero male per il rettore Micari, scelto da Matteo Renzi accogliendo la proposta di Leoluca Orlando e convincendo Angelino Alfano. La rottura con la sinistra di Fava danneggia, ma non in modo determinante, il centrosinistra prefigurando una divisione tra i dem e egli ex Mdp difficilmente sanabile a livello nazionale.
Un risultato che rischia di aprire una resa dei conti interna al partito a pochi mesi dalle politiche, con la minoranza che chiede una maggiore collegialità nelle decisioni e arriva a mettere in discussione il ruolo di Renzi come candidato premier. E che non aiuta la stabilità del governo Gentiloni alla vigilia dell'iter alle Camere della manovra. L'unica consolazione, magra, di Renzi è di non essere arrivato quarto dopo i 'Cento Passi' di Claudio Fava, che ha aggregato i bersaniani con la sinistra di Nicola Fratoianni raggiungendo il 7%.
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