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Droga dall'Albania alla Sicilia, nuovo sequestro: chiesto l'arresto del ministro Tahiri

TIRANA. Circa 4 tonnellate di marijuana sono state sequestrate nel villaggio di Babica, a Valona, nel sud dell'Albania, dalla Procura per i reati gravi e dalle unità speciali della polizia. La droga, secondo gli inquirenti, apparteneva al gruppo degli Habilaj, i fratelli albanesi legati ad un'organizzazione criminale composta da italiani ed albanesi dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e di armi, smantellata tre giorni fa a Catania.

L'inchiesta in Italia ha coinvolto anche l'ex ministro albanese dell'Interno Saimir Tahiri il quale risulta essere parente degli Habilaj. Nelle intercettazioni, uno degli arrestati in Italia, Moisi Habilaj, cita spesso il nome di Tahiri mentre parla dei soldi da dare a lui (30 mila euro), di braccialetti da alcune migliaia di euro per la moglie e la madre di Tahiri, e di 5 milioni di euro che l'ex ministro avrebbe ottenuto solo in un mese.

Tahiri ha negato di aver avuto "rapporti con i cugini di decimo grado". La procura albanese, intanto, ha chiesto oggi al Parlamento l'autorizzazione a procedere all'arresto di Tahiri.

L'operazione di oggi ha portato all'arresto di Armando Kacerri, 31 anni, sospettato di essere membro del gruppo degli Habilaj. E' stata nella sua abitazione che la polizia ha trovato la droga, mentre ha sequestrato anche un gommone che veniva usato da Moisi Habilaj. L'inchiesta condotta in Italia, ha sconvolto la politica albanese, con l'opposizione che ormai chiede le dimissioni del premier Edi Rama.

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