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Nel Dna il segreto dei batteri che digeriscono il metanolo

E' scritto nel Dna il 'segreto' dei batteri che digeriscono il metanolo: è un complesso di ben 150 geni, di cui 95 finora sconosciuti, che permettono al microrganismo di usare questa sostanza ricca di carbonio come materia prima per produrre molecole più grandi necessarie alla sopravvivenza. La scoperta, pubblicata su Current Biology dai ricercatori del Politecnico federale di Zurigo (Eth), potrebbe aprire la strada a future applicazioni biotecnologiche per sfruttare come risorsa il metanolo derivato dal metano naturale o prodotto dagli impianti di biogas.

Il batterio finito sotto la lente dei ricercatori è il Methylobacterium extorquens: vive "sulle foglie delle piante, che sono una fonte naturale di metanolo, prodotto di scarto durante la biosintesi della parete delle cellule vegetali", spiega la microbiologa Julia Vorholt. Proprio come un'automobile ibrida, che può essere alimentata con benzina o elettricità, questo batterio può nutrirsi di grandi molecole carboniose oppure del metanolo delle piante, a seconda della disponibilità. "Quando usa il metanolo - prosegue Vorholt - il batterio sfrutta questa piccola molecola per costruire tutte le sostanze complesse di cui ha bisogno: questo è uno straordinario successo", che gli stessi chimici inseguono da anni nei laboratori di tutto il mondo.

La soluzione del rebus potrebbe essere proprio in questi 150 geni appena identificati: tra loro c'è anche quello che agisce da 'interruttore', attivando il metabolismo del batterio in 'modalità metanolo' ogni volta che questa sostanza diventa disponibile. La scoperta potrebbe aiutare i ricercatori a manipolare il batterio per trasformarlo in una bio-fabbrica di molecole. I geni potrebbero essere perfino trasferiti in altri microrganismi aprendo la strada a nuove applicazioni biotech finora impensabili.

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