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Su Micari anche Alfano dice sì, ma la sinistra rompe col Pd

PALERMO. Caos alleanze e incertezza sul candidato nel centrosinistra in vista delle Regionali in Sicilia. Proprio quando tutti, alfaniani compresi, sembravano d'accorso sul nome del terrore dell'università di Palermo Fabrizio Micari, si è consumata la frattura, con le dichiarazioni del parlamentare di Sinistra italiana, Erasmo Palazzotto: "Non ci sono le condizioni politiche per un accordo col Pd in Sicilia. Avevamo confidato in Leoluca Orlando per tentare di replicare il 'modello Palermo' alla Regione chiedendo discontinuità col governo Crocetta e con chi l'ha sostenuto - afferma Palazzotto - Sono trascorsi due mesi e ci ritroviamo a discutere del candidato senza che il Pd abbia fatto un'analisi politica, anzi ha rivendicato i risultati di Crocetta".

Sembra naufragare, a questo punto, l'ipotesi di un 'campo largo' del centrosinistra in Sicilia. Se il Pd è disponibile a ragionare sul nome di Fabrizio Micari proposto da Leoluca Orlando e dalla sinistra ma pone come priorità la formalizzazione della coalizione con dentro Ap, Mdp e Sinistra italiana non intendono allearsi col partito di Alfano.

"A questo punto - continua Palazzotto - lavoriamo con tutti i soggetti della sinistra per un'alternativa, che non è un piano B. La sinistra politica e quella civica ha tante risorse da spendere, troveremo assieme a Ottavio Navarra, che era disponibile a candidarsi, la soluzione migliore. A Leoluca Orlando ora chiediamo se è disponibile a proseguire con noi il lavoro comune cominciato a Palermo".

In questo quadro, il sindaco di Palermo, che ambisce a creare una lista dei territori, avrebbe due scelte: andare col Pd o seguire la sinistra. Ma Orlando avrebbe un patto di ferro con Renzi e dunque il suo orientamento appare chiaro. Tra i dem e Ap, spiegano fonti democratiche, l'asse è ormai saldo e quindi senza la sinistra è probabile che il candidato non sia Micari, ma un politico. Tre i nomi fatti dai moderati: Giovanni La Via, Dore Misuraca e Gianpiero D'Alia. Ma potrebbero risalire le quotazioni di alcuni big del Pd come Davide Faraone e Giuseppe Lupo.

"La dichiarazione resa all'agenzia ANSA da Erasmo Palazzotto (Sinistra Italiana) pone fine al dialogo con il Pd in Sicilia e apre alla costruzione di un percorso unitario delle forze di sinistra e di impegno civile nei territori". Lo dice in una nota l'ex deputato Pci, l'editore Ottavio Navarra. "E' una notizia che accolgo con entusiasmo. Sarà mia cura nelle prossime ore avviare i contatti per giungere ad un percorso condiviso. Spero che uguale decisione maturi Mdp-Art.1. Si rafforza quindi il progetto sul quale stiamo lavorando e sul quale ci confronteremo. Prende sempre più forma il polo della speranza, del cambiamento e della svolta".

Anche il deputato e segretario di Possibile, Giuseppe Civati commenta le dichiarazioni di Erasmo Palazzotto: "Sono molto lieto della scelta di Sinistra Italiana che, come dichiarato dal collega Palazzotto, non considera più praticabile un'alleanza col Pd. In Sicilia come a livello nazionale, c'è bisogno di una forte discontinuità dalle politiche portate avanti in questi anni, e ciò è possibile solo mettendo in campo un progetto di governo ambizioso e sostenuto unitariamente da tutte le forze di sinistra". "Confido - aggiunge Civati - che presto anche Mdp si unirà a questo percorso, che grazie anche alla generosità di Ottavio Navarra abbiamo tenuto e teniamo aperto al contributo di chiunque abbia a cuore la Sicilia. Non possiamo perdere altro tempo in uno sterile dibattito solo sui nomi, siano essi di tutto rispetto come quello di Orlando o di Micari, o altri più indigesti come quello di Alfano".

Il coordinamento regionale di Art.1-Mdp, riunitosi a Enna, "mentre esprime preoccupazione per i ritardi con cui si procede nella ufficializzazione della proposta politica programmatica da avanzare ai siciliani conferma la posizione espressa nella riunione con Leoluca Orlando e SI". Mdp ribadisce "il proprio interesse per la eventuale candidatura civica discussa con Orlando purché sia espressione di un progetto politico programmatico". "Un progetto - continua Mdp - coerente con l'esigenza di discontinuità e di cambiamento che i siciliani richiedono, evitando di piegare la Sicilia e le sue emergenze a scambi politici tra il Pd di Renzi e Ap di Alfano".

Nicola D'Agostino, segretario regionale di Sicilia Futura e deputato regionale ritiene che "il "modello Palermo" è la formula giusta, che si è già rivelata vincente. Non va perduta l'occasione di poter proporre una alleanza larga, da Orlando ad Ap, con Pd e Sicilia Futura, che risponde peraltro alle esigenze della maggioranza dell'elettorato siciliano preoccupato dall'avanzata di proposte politiche improntate al qualunquismo e al populismo. La scelta di candidare a presidente della Regione il rettore dell'Università di Palermo Fabrizio Micari risulta la migliore per segnare una netta ed indiscutibile discontinuità con l'esperienza amministrativa di Crocetta".

Intanto,  in una nota il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti commenta: "Le dichiarazioni degli esponenti di Sinistra Italiana ci lasciano perplessi e confusi. Nell'ordine ci hanno prima proposto il campo largo come a Palermo, poi il candidato civico, poi l'assenza di Ap e adesso la discontinuità col governo da noi stessi sostenuto". E ancora: "Non è più tempo di giochi e tatticismi vari: il Pd è disponibile a replicare il campo largo come a Palermo ed a ragionare insieme, anche su un candidato autorevole e riconosciuto nella società civile, che possa unire e guidare la coalizione. Noi fino alla fine - conclude Raciti - saremo disponibili alla costruzione di quest'alleanza che ci consenta di vincere in Sicilia. Se c'è chi vuole assumersi la responsabilità di consegnare la Sicilia alle destre o ai populismi faccia pure. Noi non li seguiremo".

Clima caldo e anche Ap non getta acqua sul fuoco: "I colloqui continuano, ma allo stato l'accordo col Pd non è chiuso. Noi abbiamo proposto tre nomi ma non abbiamo alcuna preclusione su un eventuale candidatura 'civica' e stiamo lavorando al programma che è la base per chiudere l'intesa in Sicilia". Lo dice il coordinatore di Ap in Sicilia, Giuseppe Castiglione.

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