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Crocetta: "Mi ricandido a presidente della Regione". Ma Raciti lo stoppa: "Prima le alleanze"

PALERMO. «Io mi ricandido di sicuro»: Rosario Crocetta rompe gli indugi e rilancia la propria corsa verso un nuovo mandato a Palazzo d’Orleans. Non è una novità l’ambizione di Crocetta di riprovarci. Tuttavia il presidente aveva messo da parte le aspirazioni personali in vista di una riunificazione del centrosinistra, e delle correnti del Pd in particolare, intorno alla candidatura di Pietro Grasso. Dopo il no del presidente del Senato è partito un pressing da parte di tutti i partiti ma la frase di Crocetta è un indizio che porta a ritenere che potrebbe arrivare un altro no.
E a questo punto la partita si riapre, almeno per Crocetta. Il presidente uscente della Regione si dice certo di poterci riprovare con qualunque formula: «Il Pd vuole fare le primarie? Ok, misuriamoci e vediamo chi ha più voti». È un messaggio rivolto ai leader delle altre correnti, da Giuseppe Lupo a Davide Faraone, già impegnati in candidature alternative o personali.
E per rafforzare la propria corsa bis, Crocetta ha colto al balzo il via libera al bilancio della Regione appena arrivato dalla Corte dei Conti: «Quando sono stato eletto ho trovato un buco di due miliardi, ora i conti sono in attivo. È vero, i magistrati contabili ci hanno suggerito alcune azioni correttive. Le farò se sarò ancora presidente della Regione...».
Ma il segretario del Pd, Fausto Raciti, stoppa subito le ambizioni del presidente: "Prima le alleanze, poi il candidato". Segnale che il partito lavora in una direzione totalmente diversa a quella della ricandidatura di Crocetta, visto anche la contrarietà esplicitata da tutti gli altri leader della coalizione di centrosinistra.

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