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Europei, impresa dell'Italia: batte la Germania ed è in semifinale

ROMA. Dall'inferno al paradiso. Dal rischio concreto di uscire, al primo posto nel gruppo C. L'Italia che sembrava con le valige già pronte, resta in Polonia ed accede alla semifinale. Martedì prossimo affronterà la fortissima Spagna, che ha chiuso con tre vittorie la fase a gironi.

"Un passo alla volta" predica però mister Gigi Di Biagio. Ora i suoi ragazzi possono godersi il meritato successo su una Germania tosta e tecnica. Una vittoria che restituisce fiducia e consapevolezza agli azzurri, provati dal ko con la Repubblica ceca. E poi bisognerebbe mandare un telegramma di ringraziamento alla Danimarca. I vichinghi, pur se già eliminati, hanno travolto 4-2 i cechi, spalancando le porte delle semifinali anche ai tedeschi, che se la vedranno con l'Inghilterra.

Italia-Germania si gioca a Cracovia, ma un orecchio è sempre rivolto a Tychy, dove sono in campo le altre due formazioni del gruppo C. Di Biagio prova a sorprendere la difesa avversaria rinunciando al classico centravanti: fuori Petagna, attacco affidato a Chiesa, Bernardeschi e Berardi in veste di 'falso nueve'.

La partenza azzurra è autorevole, con tanto pressing e continui raddoppi. Ma che spavento per Donnarumma e compagni al 6', quando Kempf devia in rete una punizione battuta dalla trequarti. Gol annullato per fuorigioco non suo, ma di Stark. Benassi, di testa, impegna Pollersbeck. Tiro centrale, parata facile. Poi ci prova Pellegrini con un gran destro dalla distanza, respinto dal portiere.

Equilibrio e cattiveria aveva chiesto Di Biagio alla vigilia. Ci sono, la seconda anche troppo: il primo tempo si chiuderà con quattro ammoniti, compresi Berardi e Conti, già diffidati. I tedeschi si confermano gran palleggiatori, ma la pressione li costringe all'errore. E da quello di Dahoud - che perde palla sull'attacco di Pelegrini - scaturisce il vantaggio. Palla a Bernardeschi che brucia Pollersbeck in uscita.

Sul parapiglia per recuperare la palla dopo il gol, Berardi rimedia un inutile giallo, insieme ad Arnold. E' soprattutto grazie al lavoro sulle corsie esterne che l'Italia va al riposo in vantaggio. La Danimarca, intanto, sta battendo la Repubblica ceca. La ripresa è condizionata dal caldo, diversi giocatori boccheggiano. Arriva la notizia del pareggio ceco.

C'è fretta di arrivare al 2-0 e si vede qualche errore di troppo. Ma Caldara e Pellegrini su tutti continuano a cucire il gioco azzurro. Anche i tedeschi sono stanchi. Pellegrini impegna Pollersbeck con un gran destro rasoterra. C'è il terzo gol della Danimarca, poi il quarto. E' benzina per i muscoli dell'Italia. Il fischio a Cracovia precede di poco quello a Tychy. Di Biagio ed i suoi possono abbracciarsi.

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