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Allarme siccità anche in Sicilia
Coldiretti: campagne a rischio

PALERMO. Non solo incendi, con il caldo in Sicilia arriva anche l'emergenza siccità. Invasi e dighe a secco, campagne e raccolti senz'acqua a rischio. A lanciare l'allarme è la Coldiretti: "La siccità in Sicilia è una realtà concreta e la necessità -sottolinea - di anticipare l'inizio della stagione irrigua negli agrumeti".

Nel video le immagini della diga dello Jato quasi prosciugata. 

La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni, quando nell'Isola è previsto un ulteriore aumento delle temperature, che tra martedì e giovedì arriveranno a sfiorare i 40 gradi. "L'anticiclone africano continua a stazionare sul Mediterraneo portando caldo intenso e clima parecchio afoso sulle nostre città - avvertono i meteorologi di 3b Meteo -. Nell'arco dei prossimi giorni la campana anticiclonica si sposterà ulteriormente verso le regioni meridionali causando un ulteriore aumento delle temperature fino ad arrivare nelle giornate del 28, 29 e 30 giugno a valori davvero estremi.  Lo scirocco in arrivo potrà infatti portare le massime fino a 40° o persino superiori sulla Sicilia".

L'assenza di pioggia sta causando una severa crisi idrica non solo in Sicilia, ma anche in altre parti d'Italia. La Coldiretti ha infatti stilato una sorta di "mappa della sete" delle campagne italiane. "Con il prolungarsi dell'assenza di pioggia sul territorio italiano l'allarme siccità si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola nazionale - spiega l'associazione -, interessando praticamente tutte le regioni anche se con diversa intensità".

In Sardegna - per riportare qualche esempio fornito dalla mappa di Coldiretti - l'assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 40%; mentre in Liguria si teme per gli ulivi e in Toscana la produzione di cereali e crollata del 40%, con punte del 70% nel caso del mais e quelle di foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta sono diminuite fino al 50%.

La crisi idrica è provocata sì da un inizio estate eccezionalmente caldo, ma anche da problemi cronici della rete idrica italiana. Utilitalia, che riunisce i gestori idrici, segnala che le perdite in media sono del 40%: la spesa per la manutenzione della rete è di 32-34 euro per abitante, mentre ne servirebbero 80. Per i gestori, oltre agli investimenti servirebbe tagliare gli sprechi nelle abitazioni e riutilizzare in agricoltura l'acqua dei depuratori.

"Se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualità - spiega Coldiretti - dobbiamo organizzarci per raccogliere l'acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono in particolare interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua".

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