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Dodici vaccini obbligatori a scuola, Mattarella firmato il decreto: le regole

ROMA. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto che reintroduce l'obbligo di 12  vaccinazioni per la frequenza della scuola. Il via libera è stato pubblicato tra gli atti firmati sul sito del Quirinale. Il decreto per l'obbligatorietà dei vaccini a scuola sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale questa sera ed entrerà in vigore da domani.

L'annuncio è stato dato nella conferenza stampa tenuta dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin subito dopo la firma del decreto da parte del capo dello Stato.

Il genitore può anche autocertificare l'avvenuta vaccinazione ai fini dell'iscrizione a scuola dei figli. In tal modo ha tempo per presentare copia del libretto vaccinale fino al 10 luglio di ogni anno. La semplice presentazione alla Asl della richiesta di vaccinazione consente l'iscrizione a scuola, in attesa che la Asl provveda ad eseguire la vaccinazione (o a iniziarne il ciclo, nel caso questo preveda più dosi) entro la fine dell'anno scolastico.

Nel caso in cui il genitore non presenti alla scuola, ai fini dell'iscrizione e della frequenza, la documentazione attestante l'avvenuta vaccinazione, l'esonero o il differimento, i bambini da zero a sei anni non possono accedere agli asili-nido e alle scuole materne, mentre da 6 a 16 anni possono comunque accedere a scuola: in entrambi i casi il dirigente scolastico è tenuto a segnalare la violazione alla Asl entro dieci giorni.

La Asl contatta quindi i genitori per un appuntamento e un eventuale colloquio informativo indicando le modalità e i tempi nei quali effettuare le vaccinazioni prescritte. Se i genitori non si presentano all'appuntamento o non provvedono comunque a far somministrare il vaccino al bambino, la Asl contesta formalmente l'inadempimento dell'obbligo. In quest'ultimo caso si prevedono sanzioni pecuniarie da 500 a 7.500 euro.

L'Azienda sanitaria locale deve segnalare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni l'inadempimento dell'obbligo vaccinale da parte dei genitori ai fini della frequenza a scuola. A seguito della segnalazione, sarà il magistrato a valutare se esistono i presupposti per l'eventuale apertura di un procedimento.

Non c'è bisogno di alcuna corsa nelle prossime settimane per ottemperare all'obbligo delle vaccinazioni per l'iscrizione a scuola a partire dal prossimo anno scolastico. A rassicurare le famiglie è il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che annuncia una "fase transitoria" che garantirà appunto il tempo necessario per adempiere alla norma. "E' prevista una fase transitoria per il 2017. Da domani - ha spiegato il ministro in conferenza stampa - e fino al 10 settembre ci sarà dunque tempo di procedere per fare le richieste per le vaccinazioni o per effettuare le stesse; poi, dal 10 settembre al 10 marzo, ci sarà tempo per produrre la documentazione".

Il ministro ha quindi sottolineato come l'obiettivo da raggiungere sia "la piena immunizzazione per la popolazione scolastica: entro due anni la si raggiungerà per malattie le cui vaccinazioni erano già obbligatorie, mentre ci vorranno 3-4 anni per malattie come il morbillo".

"Le vaccinazioni riguardano la messa in sicurezza di uno Stato e della popolazione: la rigidità non piace, ma serve a garantire in questo caso la sicurezza di tutti, dal momento che la distinzione tra vaccinazioni raccomandate e obbligatorie non era compresa dalle persone", ha sottolineato il ministro. Lorenzin ha ricordato come la soglia minima secondo l'Oms per garantire l'immunità di gregge è del 95%: "con questa soglia - ha detto - si può permettere ai bambini non vaccinabili di vivere in tranquillità; é la soglia che ci permette di stare sicuri, ma sotto di questa ci sono pericoli. Purtroppo le nostre coperture sono oggi sotto le soglie raccomandate dall'Oms. Il decreto firmato oggi dal capo dello Stato, ha detto Lorenzin, "prevede che i vaccini obbligatori passino dunque da 4 a 12, in gratuità per tutti, anche quando si tratta di recuperare le vaccinazioni non fatte. L'obbligo è per l'ammissione a nidi e materne".

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