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Uccide i due figli piccoli e si getta in un dirupo: tragedia a Trento

L'entrata del palazzo dove in un appartamento sono stati trovati morti due bambini a Trento - Ansa

TRENTO. Sarebbe stato il padre ad uccidere i  due bambini a Trento, prima di allontanarsi con l’auto e  gettarsi in un dirupo nei pressi della città. E’ questa  l'ipotesi al vaglio degli investigatori della Polizia che ora  stanno cercando riscontri nell’appartamento dove sono stati  trovati i due piccoli.

Secondo quanto si apprende, la madre avrebbe riferito che questa mattina la coppia avrebbe dovuto firmare il rogito per l’acquisto di un appartamento. Lei ad un certo punto sarebbe uscita ed avrebbe lasciato il marito a casa con i due figli. Quando è rientrata, ha scoperto che i due bimbi erano stati uccisi. Alla base del gesto dell’uomo, sempre secondo le prime ipotesi, potrebbero esserci stati problemi economici legati proprio all’acquisto dell’appartamento.

Gabriele Sorrentino, questo il nome dell'uomo, lavorava a Trento come operatore finanziario, mentre la moglie, Sara Failla, è veterinaria.  In passato Sorrentino è stato carabiniere in servizio a Riva del Garda e, prima del congedo, ha seguito un corso per elicotterista a Bolzano.

Il suo corpo senza vita è stato trovato ai piedi di uno strapiombo roccioso a Sardagna, località che domina il capoluogo trentino raggiungibile con una funivia. La sua auto era stata ritrovata in precedenza nel parcheggio dell’hotel Panorama, situato nei pressi della stazione di arrivo della funivia.

Il quartiere dove è avvenuta la tragedia si trova lungo il corso del fiume Adige, vicino al centro. Si tratta di costruzioni nuovissime, disegnate dall’architetto Renzo Piano accanto al Museo delle scienze. L'appartamento è al numero civico 17 di via della Costituzione.

«Il padre dei due bimbi mi aveva detto pochi giorni fa che stava per firmare il rogito per l'acquisto della casa», dice un vicino della casa del dramma di Trento. «Apparentemente - prosegue - se uno decide di acquistare casa dovrebbe essere una persona equilibrata e normale».

«Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano la famiglia del Mulino Bianco», dice il vicino di casa. «Qualche volta ci si incontrava sulla strada e Gabriele sembrava una bellissima persona, una persona che adorava i suoi bambini».

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