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Petardi in campo, la paura e poi la vittoria: le immagini di Italia-Albania

PALERMO.  L'Italia passa in vantaggio sull'Albania con un rigore di Daniele De Rossi, per un fallo su Immobile di Basha, e l'esecuzione dal dischetto viene ritardata per il fitto lancio di petardi nella zona della curva sud, occupata dai sostenitori albanesi.

L'altoparlante avverte i tifosi ospiti che, se dovesse proseguire il lancio dei petardi e dei fumogeni, potrebbero scattare sanzioni. Si è anche creato un piccolo banco di nebbia allo stadio Barbera di Palermo, ma la partita prosegue.

Solo tanta paura, fastidio, ma nessun ferito, per lo scoppio dei petardi lanciati dal settore che ospitava i tifosi albanesi. Uno steward, che si trovava nel settore della Tribuna Montepellegrino inferiore, l'ex gradinata, è rimasto stordito dallo scoppio di un ordigno - esploso proprio a un passo - ed è stato trasportato nel vicino ospedale di Villa Sofia.

Per lui nessun danno, ma solo un leggero stato confusionale. La partita, proprio a causa del lancio di petardi e fumogeni, è stata sospesa per circa 8 minuti, poi è proseguita senza ulteriori problemi.

"Sono addolorato per il lancio di petardi di alcuni nostri tifosi: da 5 anni sono alla guida dell'Albania, e ho visto qualcosa che non era mai capitata prima". Sono le parole di Gianni De Biasi, ct italiano dell'Albania, dopo la sconfitta con l'Italia e lo stop di 8 minuti alla partita per il lancio di petardi in campo da parte della tifoseria albanese. "Mai avrei pensato di vedere una cosa del genere".

"Mi è dispiaciuto tantissimo per il lancio di fumogeni, mi ha fatto vedere un'altra realtà, che non conoscevo. Sono molto deluso da questo evento. Non so cosa sia successo, mi sembra così assurdo, non so spiegarla. Da cinque anni sono in Albania e all'Europeo i nostri tifosi si erano distinti per quanto di bello avevano fatto. Sono deluso, soprattutto se queste cose accadono davanti agli occhi del mondo, a una platea così vasta", ha concluso il ct dell'Albania. "Ho sempre 'cercato' di vendere sempre l'Albania in un certo modo, per questo sono ancora più seccato. Se farò valutazioni col presidente della Federcalcio. A 60 anni ho imparato a no fare valutazioni immediate".

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