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Voucher, Poletti e Delrio: ora nuove forme di flessibilità

Graziano Delrio

ROMA. Il giorno dopo l'addio ai voucher con il decreto approvato dal Governo l'attenzione si sposta sulle nuove forme di flessibilità per tutelare il lavoro occasionale. Ai malumori di chi ritiene negativo fare un passo indietro sulle riforme risponde Marco Leonardi, consigliere economico del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per sottolineare come "la semplice modifica dello strumento dei voucher non avrebbe portato a risultati soddisfacenti. Ormai erano stati messi troppi vincoli di ogni tipo, sulle aziende e persino sulle famiglie. Il voucher era uscito inservibile dalle discussioni per cambiarne la portata".

"Adesso - spiega - proporremo qualcosa di nuovo, ci sono strumenti alternativi", spiega. "È positivo che almeno sulle famiglie dovremmo essere tutti d'accordo nel riscrivere la disciplina del lavoro accessorio in senso europeo. Per esempio c'è un modello francese interessante che vale solo per le famiglie e gli enti no-profit accreditati".

Intanto la Cgil fa saper di non smobilitare sulla questione: Il decreto legge del governo, "è un primo straordinario risultato della nostra iniziativa", ma "ora il Parlamento deve trasformare in legge il decreto del governo affinché la Corte di Cassazione possa dichiarare accolte le nostre istanze e quindi superato il voto referendario" afferma il sindacato dopo la decisione del Governo.

Una presa d'atto, spiega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e non un cambio di rotta: "Noi i voucher non li abbiamo mai fatti, ce li siamo trovati, e quando siamo intervenuti abbiamo messo la tracciabilità, quindi li abbiamo ridotti. Adesso - ha continuato - abbiamo scelto una strada molto chiara. Tolto dal tavolo quello che c'era, abbiamo davanti la possibilità di un confronto molto chiaro, molto definito rispetto a quello che vogliamo per il futuro''.

Poletti mette quindi in evidenza come l'orientamento dell'Esecutivo sia quello di adottare "uno strumento io credo specifico per le famiglie, perché hanno una caratteristica molto peculiare e non fanno contratti. Abbiamo bisogno di un altro strumento per le imprese visto che essendo aziende hanno un'organizzazione strutturata e possono usare i contratti di lavoro''.

Sulla necessità di introdurre adesso nuove forme di regolamentazione per queste tipologie di lavoro si dice anche il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, secondo cui "il governo con l'abolizione dei voucher ha tolto di mezzo uno strumento di cui si era fatto un abuso ma è chiaro che ora occorre introdurre un nuovo strumento di flessibilità e il ministro Poletti ci sta lavorando per cercare una soluzione".

Chi invece non è proprio contento del decreto adottato dal Governo è il presidente della Commissione lavoro della Camera, Maurizio Sacconi: "Il decreto che cancella i voucher non va bene e va bocciato - afferma - Divide il Paese perché legittima il conflitto ideologico sul lavoro e programma la sommersione di molte prestazioni".

Dall'opposizione Renato Brunetta, capogruppo di FI, osserva poi come "l'unico dato fattuale sui voucher è stato l'esplosione quantitativa, ma non ci sono studi o analisi che ci dicono che questa esplosione è accompagnata da un abuso dello strumento".

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