ROMA. Esattamente il 2 marzo di 30 anni fa la Apple, 'orfana" in quel momento di Steve Jobs uscito sconfitto due anni prima da una battaglia col cda guidato dal John Sculley, lancia sul mercato l'Apple Macintosh II, il primo con il monitor a colori e finalmente con una architettura "aperta".
Due delle critiche più comuni al Macintosh 128K, dalla sua introduzione nel gennaio 1984, erano infatti la mancanza di uno schermo a colori e l'impossibilità di "upgrade" tecnologici. Dotato delle migliori tecnologie del momento, l'Apple Macintosh II - che non va confuso con l'Apple II - aveva un processore Motorola 68020 a 32 bit e 16 MHz, con 190 mila transistor, una potenza notevole per l'epoca.
La sua linea si distaccava nettamente dalla linea del 128K e del successivo 512K e ricordava di più i computer da tavolo dell'IBM, ma con delle forme nettamente più aggraziate e 'tipicamente Apple". Ma soprattutto era 'modularè. Progettato sin dal 1985 all'insaputa di Steve Jobs che era contrario agli slot di espansione e lo schermo a colori (che riteneva non ancora 'soddisfacentì), il computer era stato realizzato dagli ingegneri Michael Dhuey, Brian Berkeley e Hartmut Esslinger.
Era dotato di sei slot di espansione, nei quali potevano essere alloggiate schede grafiche per collegare altrettanti monitor esterni. Un'altra opzione di espansione prevedeva l'installazione di una scheda con un processore 80286 che permetteva di far funzionare anche i programmi MS-Dos dei computer IBM e compatibili.
Tutto questo aveva un costo, però, circa 5.500 dollari nella versione di base con 1 MB di memoria (espandibili a 8), 1 floppy disk da 3,5 pollici (se ne poteva aggiungere un'altro) e l'hard disk da 20 Mb. Tutte 'misurè davvero risibili anche solo paragonate a uno smartphone economico di oggi. In pratica costava il doppio del Macintosh 128K originario.
La versione più costosa arrivava poi a ben 15-16 mila dollari attuali, un prezzo davvero alto se confrontato ai pc più costosi di oggi, e che forse allora contribuì al 'mitò dei Mac 'troppo costosì. Bisogna però considerare che il Compaq Deskpro 386 contemporaneo costava ben 7.900 dollari. Tutta la gamma di pc che sono seguiti al primo Macintosh (Macintosh IIx - 1988, IIcx - 1989, IIci - 1989, IIfx - 1990, IIsi - 1990, IIvi - 1992 e IIvx - 1992), basati sul processore 68030, si è però sempre distinta per il costo elevato.
E, non a caso, ad essa appartiene anche il Macintosh più costoso mai prodotto, l'IIfx, che 37 anni fa costava in negozio ben 9.000 dollari nella versione di base: ma era anche il prodotto di punta delle macchine 68030 prodotte da Apple e rimase il più veloce computer prodotto dalla mela morsicata fino all'introduzione dalla linea Quadra, all'inizio degli anni '90.
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