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Ars, arriva il via libera alla riforma degli appalti: ecco le novità

PALERMO. Approvata la riforma degli appalti. Dopo quasi due mesi di tentativi andati a vuoto per mancanza di numero legale, l’Ars ha dato il via libera al testo che riscrive le regole per assegnare gli appalti. Punto principale della norma è il potenziamento delle stazioni uniche appaltanti: le strutture provinciali che accentrano la gestione dei bandi di tutti gli enti del territorio. In Parlamento sono arrivati 40 Sì, 2 No e si sono registrati 11 astenuti.
La norma scritta dall’assessore ai Lavori Pubblici, Giovanni Pistorio, e spinta dallo stesso Crocetta prevede un aumento del numero dei componenti delle stazioni uniche: soprattutto delle figure che possono presiedere le commissioni di gara.
Vincenzo Palizzolo, dirigente del dipartimento regionale Tecnico, spiega che «il problema oggi è dato dal fatto che gli uffici sono ingolfati da tanti bandi e centinaia di progetti da valutare. E per di più solo due persone per ogni stazioni appaltante possono guidare le commissioni di gara». Troppo poche. Per questo motivo la norma approvata prevede di ampliare il numero delle persone che possono guidare le commissioni: saranno, se la legge verrà approvata, oltre 300 perchè l’incarico potrà essere affidato anche ai dirigenti degli uffici del Genio Civile e della Protezione civile.
Palizzolo spiega anche che cambierà il sistema di pagamento dei membri esterni delle commissioni: oggi incassano 300 euro a seduta (per un massimo di 10 mila euro) e questo favorisce l’allungamento dei tempi. Se la legge verrà approvata, il compenso, sempre all’interno della soglia massima di 10 mila euro, non sarà legato ai tempi di aggiudicazione ma al numero di richieste da esaminare. Fare più gare significherà quindi incassare più gettoni. Infine, la riforma introduce tempi contingentati, da 60 a 75 giorni, per assegnare gli appalti una volta pubblicato il bando.

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