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Visite guidate a 70 musei siciliani: il tour è on line con un’app

Anastasia Klimova, business development manager di izi.Travel e la ricercatrice catanese, Elisa Bonacini

PALERMO. Una visita guidata a un museo siciliano, rimanendo seduti sul proprio divano.

È quello che consente l’app «izi.Travel» sulla quale oggi sono fruibili oltre 70 guide museali siciliane.

L’idea di inserire sull’app olandese la rete museale siciliana è nata grazie a un’archeologa e ricercatrice catanese, Elisa Bonacini, appassionata di tecnologia e co-fondatrice di «Invasioni Digitali», movimento il cui scopo è quello di divulgare tramite i social network la conoscenza delle ricchezze culturali del nostro territorio.

Fondamentale è stato nell’aprile del 2015 l’incontro con Anastasia Klimova, business development manager di izi.Travel, che le ha permesso di comprendere meglio tutte le potenzialità di una piattaforma già consolidata nel web (con 3.600 tour interattivi, 1.400 guide di musei, distribuiti in quasi 90 nazioni nel mondo) che consente non solo di visitare virtualmente i più famosi musei del mondo, ma anche di effettuare collegamenti ipertestuali e multimediali sfruttando la geolocalizzazione negli itinerari. In più, il visitatore può effettuare il download e il salvataggio dei contenuti per una successiva consultazione off-line, può tradurre le guide nella lingua che preferisce e servirsi dei Qr Code (codici a barre bidimensionali, che contengono informazioni decodificabili con uno smartphone).

Da qui l’idea di colmare il gap della comunicazione culturale siciliana e la necessità di promuovere le bellezze della nostra Isola con l'utilizzo delle nuove forme di linguaggio tecnologico realizzando audioguide, tour virtuali e percorsi interattivi. In breve, il museo si trasforma in un soggetto attivo e fruibile on line.

Per mettere in pratica l’idea, però, occorreva una partecipazione corale di tutti i soggetti potenzialmente interessati. E in questo caso la Sicilia, i suoi operatori culturali, ma anche le scuole e le università siciliane di Catania e Palermo hanno risposto in maniera entusiastica con una partecipazione che, rapportata a prodotti simili, è unica al mondo.

Nell’ottobre scorso quindi è stata firmata la convenzione attuativa del progetto di ricerca partecipato per la creazione di contenuti culturali tra il Dipartimento regionale dei Beni culturali e l’Università di Catania, Bonacini (referente scientifico del progetto) poi è riuscita a coinvolgere l’assessorato regionale del Turismo, le amministrazioni comunali, le associazioni culturali, le reti museali e le scuole in un processo contagioso di collaborazione che è tuttora in evoluzione e prevede l’inserimento di almeno altri venti musei e itinerari culturali siciliani.

A Catania, ad esempio, i ragazzi del liceo scientifico «Boggio Lera» e quelli dell’istituto «Lucia Mangano» si sono trasformati in ciceroni digitali creando audioguide interattive del Museo Civico di Castello Ursino. A Castelvetrano gli alunni dell’istituto comprensivo «Pappalardo» hanno prestato la loro voce per narrare con la tecnica dello storytelling le bellezze artistiche della Rete museale belicina e altri settanta studenti (di scuole elementari e medie) stanno lavorando a tre nuove guide.

Una sulla valle dei Templi di Agrigento, poi sul Parco archeologico di Selinunte e le Cave di Cusa.

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