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Cori razzisti verso Balotelli a Bastia

Mario Balotelli

BASTIA. Campionato che giri, beceri che trovi. Dopo aver ingoiato pillole di razzismo in Italia ed Inghilterra, Mario Balotelli ha scoperto che la Francia sul tema ha poco da imparare. «Una vera vergogna» si conclude il messaggio postato su Instagram dall'attaccante del Nizza, ieri sera sbeffeggiato ed insultato dai sostenitori del Bastia durante la partita terminata 1-1. «Ho una domanda per i francesi - scrive in inglese Balotelli - È normale che i tifosi del Bastia abbiano fatto versi da scimmia e 'uh uh' per l'intera partita e nessuno della commissione disciplinare dica nulla? Dunque il razzismo è legale in Francia? O lo è solo a Bastia? Il calcio è un bello sport, ma persone come i tifosi del Bastia lo rendono orribile!».

A certe brutte abitudini non si può fare il callo. E sì che uno studio condotto nel 2015 dall'associazione per la lotta al razzismo 'Kick It Out', aveva certificato come l'italiano - allora in maglia Liverpool - fosse il calciatore della Premier League più insultato sui social network. Altre il 52% degli insulti a sfondo discriminatorio, raccolti tra l'agosto 2014 e marzo dell'anno successivo, erano indirizzati a 'SuperMario'.

Ma anche in Italia, sia con la maglia dell'Inter che con quella del Milan, Balotelli ha affrontato i 'buu' su quasi tutti i campi della serie A. E addirittura in azzurro, come accadde durante un raduno a Coverciano nel 2014, quando uno pseudotifoso gli diede del «negro di m...». L'anno precedente l'attaccante, esasperato, in un'intervista alla Cnn era arrivato a minacciare di lasciare il campo, dopo l'ennesima pioggia di grida di scherno lanciatigli, in quell'occasione a San Siro, dai tifosi della Roma. Che venne multata di 50mila euro.

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