PALERMO. Torna l'idea di elezioni dirette anche per le ex Province e per le città metropolitane. Il vice capogruppo di Forza Italia all'Ars, Vincenzo Figuccia, ha appena depositato negli uffici di Palazzo dei Normanni un disegno di legge che modifica la riforma che ha abolito l'elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi, sostituendola con il voto di secondo livello, mentre i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle aree metropolitane, in linea con la legge Delrio.
La norma Figuccia prevede l'apertura delle urne sia per l'elezione dei consiglieri sia per quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle tre aree metropolitane. L'ipotesi di ripristinare il voto diretto piace in modo trasversale sia in ambienti della maggioranza sia in quelli d'opposizione. Le elezioni di secondo livello sono in programma a fine febbraio, quando scadranno i commissari già sotto proroga. Se davvero si dovesse raggiungere un accordo sul voto diretto è probabile una ulteriore proroga dei commissari in attesa dell'ennesima modifica alle ex Province.
«Va modificata la legge regionale 15 del 2015 sulla riforma delle province reintroducendo l'elezione diretta del presidente e del sindaco metropolitano. Credo che all'Assemblea regionale siciliana non sarà difficile trovare un accordo in tal senso tra le forze politiche», dice Figuccia. «È il momento giusto per varare queste modifiche normative che metterebbero fine alla impasse creata dalle cervellotiche norme fin qui volute dal governo Crocetta - aggiunge - In questo modo si tornerebbe alla vera partecipazione popolare affidando responsabilità precise agli eletti. Solo così nei liberi consorzi e nelle città metropolitane ci sarebbero interlocutori
validi con i quali affrontare temi come la manutenzione di scuole e strade e il miglioramento dei servizi gestiti da questi enti».
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