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Lancio di molotov e petardi, xenofobi attaccano un campo di rifugiati siriani in Grecia

ROMA. Un violento attacco xenofobo, con lancio di molotov, petardi e sassi ha colpito il campo di rifugiati sull'isola greca di Chios, dove da ieri ci sono proteste contro i migranti. Circa 150 migranti rifugiatisi in Grecia dalla guerra siriana, sono stati costretti a fuggire.

Nell'assalto è rimasto ferito alla testa da una pietra un rifugiato. Distrutte una cinquantina di tende e baracche.

Anche due operatori umanitari che lavorano tra i profughi sono stati feriti nel campo di Souda a Chios, che ospita circa 4.000 rifugiati. L'Unhcr, che lo gestisce, fa sapere che fra i tendoni distrutti dai teppisti - che hanno lanciato i loro oggetti contundenti dal muro che circonda il campo - ve ne era uno da 50 posti.

I volontari hanno cercato di sopperire erigendo una piccola tendopoli fuori da Souda e hanno rivolto un appello alla polizia perché sorvegli la zona. Secondo i media greci, dietro all'attacco c'è l'estrema destra greca, e l'episodio viene messo in relazione con un episodio in cui sono coinvolti quattro migranti (pare tre algerini e un iraniano), che ieri avrebbero svaligiato un negozio di fuochi d'artificio e lanciato petardi in giro per l'isola. Una rappresaglia, quindi. Dei migranti in cerca d'asilo ospitati a Souda, il 60% proviene dalla Sirian, il 20% dall'Iraq, il 10% dal Nord Africa e il 10% da altre parti del mondo.

Agli attacchi sono sospettati di aver partecipato aderenti a Alba dorata, il partito di estrema destra greco. Lo dice al Guardian il sindaco dell'isola greca Manolis Vournous Ci sono versioni contrastanti su come sono cominciati gli scontri mercoledì scorso. Secondo Vournous la tensione è esplosa dopo che alcuni algerini e marocchini hanno rubato alcool e fuochi d'artificio da un negozio, facendo temere agli abitanti lo scatenarsi di incidenti.

Ma alcuni attivisti sostengono che l'escalation sia stata provocata dopo che alcuni aderenti ad Alba Dorata avevano progettato un attacco. Questa settimana una delegazione di parlamentari del partito estremista e di deputati dell'estrema destra belga hanno compiuto una visita di due giorni nell'isola. Chios accoglie circa 4.000 migranti. La lentezza delle procedure di registrazione e il timore dei migranti di essere rimandati in Turchia in caso la richiesta di asilo venga respinta accrescono le tensioni con la popolazione locale .

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