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Migranti, flop rimpatri: l'accoglienza costa 100 milioni al mese

ROMA. C'è un numero che attesta l'escalation dell'emergenza: i migranti ospitati nel sistema d'accoglienza sono balzati dai 104 mila del 2015 ai quasi 170 mila di oggi, determinando proteste di cittadini ed enti locali, dal Nord al Sud.

Un boom figlio di tre fattori: il flop dei ricollocamenti (fermi a 1.318 rispetto ai 40 mila in due anni previsti), la difficoltà dei rimpatri degli irregolari (solo poche migliaia quest'anno) ed il rafforzamento dei controlli alle frontiere dei Paesi confinanti, Francia ed Austria in testa. Ma "la macchina organizzativa dei soccorsi e dell'accoglienza sta funzionando", ha tenuto a sottolineare il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Ed il premier Matteo Renzi è tornato ad attaccare l'Europa: "noi italiani - ha detto - stiamo cercando di rimediare ad una situazione molto difficile, la situazione non è al collasso o fuori controllo. Ci sono problemi ma si gestisce. Il problema dell'immigrazione lo stiamo affrontando con responsabilità ma soprattutto per l'incapacità dell'Europa di essere solidale".

L'ACCOGLIENZA COSTA 100 MLN EURO AL MESE - E' certo però che al Viminale c'è preoccupazione per gli sbarchi senza fine e per le difficoltà a reperire soluzioni alloggiative. Senza contare l'aspetto economico. L'accoglienza costa infatti ben 100 milioni di euro al mese, un miliardo e duecento milioni di euro in un anno. Attualmente all'appello mancano 650 milioni di euro per le associazioni che lavorano nelle strutture e minacciano di interrompere i servizi. Il ministero dell'Economia dovrebbe a giorni dare l'ok allo sblocco dei fondi.

SOLO 2.600 COMUNI OSPITANO MIGRANTI - Una partita complessa e costosa, dunque, aggravata dai continui sbarchi degli ultimi giorni. La strategia del Viminale è quella dell'accoglienza diffusa capillarmente su tutto il territorio, evitando grosse concentrazioni. Sono 2.600 i Comuni che ora accolgono ed il piano messo a punto da ministero e Anci nei giorni scorsi è quello di estendere questa platea incentivando le città ad accettare le presenze di stranieri. Allo scopo viene stanziato un fondo di 100 milioni di euro a favore dei Comuni 'ospitali', che si traduce in 500 euro per ogni migrante accolto.

FLOP RICOLLOCAMENTI E RIMPATRI - Per allentare la pressione - acuita dal ripristino dei controlli alle frontiere che impedisce agli stranieri di lasciare l'Italia verso altri Paesi - le strade su cui puntava il Viminale erano i ricollocamenti dei richiedenti asilo e dei rimpatri degli irregolari. Ma la prima, ad un anno dal via, si è rivelata finora un fallimento: solo in 1.318 sono stati trasferiti in altri Stati che hanno accettato di accoglierli.

Quanto ai rimpatri, quelli europei, auspicati da Alfano, non sono mai partiti. E in attesa della cabina di regia per rimpatri gestiti in coordinamento tra Italia, Francia e Germania su cui i tre ministri dell'Interno si sono accordati la scorsa settimana, ci si deve accontentare di poche migliaia di persone. In tutto il 2015 i rimpatri sono stati 16 mila e quest'anno i numeri sono simili. Servono accordi bilaterali con i Paesi di provenienza e l'Italia li ha con Paesi come Egitto, Tunisia, Marocco e Nigeria. Ma si tratta di procedure lunghe e faticose, che finora non hanno dato risultati soddisfacenti.

ALFANO, PRESTO VIA A PIANO CON ANCI - Alfano si dice tuttavia ottimista. La macchina, ha assicurato, "sta funzionando". Naturalmente, ha aggiunto, "tutto funziona meglio quando troviamo, ed accade sempre più spesso, i sindaci che danno una mano e proprio per questo sono fiducioso che l'accordo con l'Anci possa funzionare al meglio e al più presto". Il Piano prevede di ripartire 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti, differenziando i Comuni in tre classi: fino a 2.000 abitanti, con più di 2.000 abitanti e le città metropolitane. Nel primo caso il massimo dei migranti assegnati è 5; nell'ultimo si scende a 1,5 ogni mille abitanti.

MEDITERRANEO CIMITERO, 3.740 MORTI E DISPERSI NEL 2016 - E mentre in Italia si polemizza su dove mandare chi arriva, nel Mediterraneo si continua a morire. Oggi sono stati recuperati al largo delle coste libiche 13 cadaveri ed il bilancio sale a 55 negli ultimi dieci giorni. Secondo l'Unhcr, sono almeno 3.740 le persone morte e disperse nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, poco meno dei 3.771 registrati nel 2015, finora l'anno più nero.

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