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Riforma elettorale, Pd: stop ballottaggi sopra 40% e no a terzo mandato

PALERMO. Dopo una discussione a tratti molto accesa, il gruppo parlamentare del Pd, alla presenza del segretario regionale Fausto Raciti, è riuscito a trovare una sintesi sui punti contestati della riforma elettorale per gli enti locali, che era stata approvata in commissione Affari istituzionali a maggioranza, col solo voto contrario dei due esponenti dei 5stelle.

Il Pd proporrà l'eliminazione dei ballottaggi solo se il candidato sindaco raggiungerà il 40% dei consensi, mantenendo il premio di maggioranza; il testo al momento prevede l'abolizione tout court dei ballottaggi.

Il Pd è contrario inoltre al terzo mandato. La posizione del Pd è stata spiegata in aula dal vice capogruppo Giovanni Panepinto: «Ci auguriamo che questo testo abbia la condivisione degli altri gruppi», ha detto.

Nel Pd dunque è passata la linea del segretario Raciti, che era stata palesata dal deputato Filippo Panarello che aveva dichiarato contrarietà all'abolizione tout court dei ballottaggi, criticando la posizione del capogruppo dem, Alice Anselmo, componente della commissione Affari istituzionali, che due giorni fa ha approvato il testo, col solo voto contrario dei due componenti dei 5stelle.

L'Ars ha incardinato il disegno di legge che prevede il rinvio delle elezioni di secondo livello nei Liberi consorzi (ex Province) e ha chiuso la discussione generale. Il termine per gli emendamenti è stato fissato alle 12 di domani. Il ddl rinvia il voto tra il 1 ottobre e il 30 novembre, la legge in vigore stabilisce le elezioni nel mese di settembre.

 

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