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Anti-contrabbando del tabacco, Ue non rinnova accordo con Philip Morris

BRUXELLES. L'Ue non rinnoverà l'accordo anti-contrabbando con Philip Morris International (PMI), poiché ritiene che le norme comunitarie e dell'Oms siano sufficienti per combattere il fenomeno. La decisione è stata comunicata al collegio dei commissari Ue dalla vicepresidente responsabile per il dossier, Kristalina Georgieva.

Secondo Georgieva, che sull'argomento ha scritto una lettera agli Stati membri e a Philip Morris, non è necessario rinnovare l'accordo in scadenza il 9 luglio, soprattutto perché non riguarda le cosiddette 'cheap whites', il cui contrabbando è invece in piena crescita. Georgieva sostiene che la piena applicazione della Direttiva sui prodotti del tabacco e del protocollo dell'Oms contro il traffico illecito dei prodotti del tabacco siano strumenti sufficienti a garantire una lotta efficace al contrabbando. Vengono così di fatto accolte le richieste avanzate dal Parlamento europeo il 9 marzo scorso attraverso una risoluzione.
Nella lettera agli Stati membri e alla Philip Morris International (Pmi), Georgieva ricorda di aver pubblicato il 24 febbraio scorso una valutazione tecnica dell'accordo entrato in vigore il 9 luglio 2004. "L'analisi indica che l'accordo con Pmi ha raggiunto efficacemente il suo obiettivo di ridurre la prevalenza di prodotti Pmi contrabbandati in Ue - scrive Georgieva - ed entro la sua data di scadenza avrà fornito vantaggi finanziari alle casse pubbliche per circa 1 miliardo di dollari agli Stati membri, e in maniera meno estesa all'Ue".

"Allo stesso tempo la riduzione di prodotti Pmi contrabbandati non ha portato a una riduzione generale dei prodotti illeciti nell'Ue - ha aggiunto Geogieva -. Il mercato e il quadro legislativo sono cambiati in maniera significativa dall'entrata in vigore dell'accordo. Oggi, una preoccupazione fondamentale nella lotta al contrabbando di tabacco è rappresentato dalla crescente importanza sul mercato nero delle sigarette provenienti da altri produttori non coperte da nessun accordo anti-frode", le cosiddette 'cheap whites'.

"La Commissione considera che la combinazione della Direttiva sui prodotti del tabacco e del Protocollo per eliminare il traffico illecito dei prodotti del tabacco negoziato nel contesto della Convenzione quadro Oms per la lotta al tabagismo (FCTC) siano i migliori strumenti per lottare contro il commercio illecito attraverso mezzi normativi", continua la lettera. Da maggio 2019 entreranno in vigore le norme europee per la tracciabilità dei prodotti del tabacco, mentre il protocollo internazionale diventerà vincolante quando 40 parti l'avranno adottato, evento che secondo le previsioni di Bruxelles si verificherà nel 2022.

"Considerato il cambiamento del contesto, la nostra conclusione è che non ci sia bisogno di un'estensione dell'accordo con Pmi - spiega il testo -. Voi sarete anche consapevoli del fatto che il Parlamento europeo nella sua risoluzione del 9 marzo 2016 ha chiesto alla Commissione di non rinnovare, estendere o rinegoziare l'accordo". "Per continuare gli sforzi nella lotta al commercio illegale del tabacco è mia intenzione quindi concentrarmi sulle cheap white, su una rigida applicazione della legge, su un rafforzamento della cooperazione internazionale e sull'implementazione del protocollo FCTC", conclude Georgieva nel documento.

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