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Regione, decimati i fondi per enti e associazioni

PALERMO. La crisi finanziaria della Regione fa altre vittime. Dopo i precari dei Comuni, i dipendenti della formazione professionale e le riserve naturali, ora anche le centinaia di associazioni ed enti regionali che una volta gravitavano nell' orbita della Tabella H sono costrette a fare i conti con tagli superiori al 50%. Il bando che doveva assegnare loro circa 13 milioni inciampa ai primi passi.
È stata la stessa giunta Crocetta a prendere atto del fatto che ci sono talmente pochi soldi che sarebbe preferibile attendere tempi migliori piuttosto che dividere briciole a chi era abituato a ricchissimi finanziamenti a pioggia.

In questo momento sono realmente disponibili 4 milioni e 514 mila euro.
Appena qualche anno fa governo e Ars giocavano al rilancio a colpi di emendamenti notturni e stanziavano mediamente fra i 30 e i 56 milioni annui strizzando l' occhio a sigle (elettoralmente) amiche. Altri tempi. Oggi le casse vuote impongono la linea del rigore e dell'attesa.
Un passo indietro. A febbraio, durante l'approvazione della Finanziaria, l' assessore all' Economia Alessandro Baccei ottenne che quest' anno i contributi venissero assegnati tramite un bando a cui potessero partecipare tutti gli enti storici del mondo della cultura, della legalità, del volontariato, dell' assistenza e dello spettacolo. Ma anche associazioni che mai avevano avuto accesso alle ricche colonne della Tabella H della Finanziaria.

Per la verità un bando simile fu fatto anche l' anno scorso. Ma quest' anno si prevedeva un budget relativamente cospicuo: 12.994.000 euro. Un tesoro, per i tempi che corrono.

E infatti a questo forziere mirano in tanti. Al punto che già un mese fa la giunta decise di sottrarre a questa corsa almeno i consorzi del mondo dell' Agricoltura: assegnando loro un milione e 760 mila euro a prescindere dal bando.
Una somma che ha ridotto il budget per tutti gli altri.

Ma poi all' assessorato all' Economia hanno fatto i conti e hanno dovuto scrivere in una relazione che in attesa dei 500 milioni di aiuti promessi dallo Stato, la cifrarealmente disponibile è inferiore di più della metà: ci sono solo 4.514.000 euro. Da qui l' analisi del Ragioniere generale, Salvatore Sammartano messa nero su bianco in una relazione alla giunta: bisogna attendere gli incontri con il governo nazionale per tornare a ragionare su un budget di 11.234.000 (la somma iniziale decurtata dalla riserva in favore degli enti dell'agricoltura).

Anche Crocetta ha fatto studiare il caso. E sulsuo tavolo è giunta la proposta del segretario generale Patrizia Monterosso: «Dividere 4,5 milioni comporta per gli enti un contributo ridotto rispetto a quanto ricevuto negli anni precedenti. Ma rinviare la ripartizione per un lungo lasso di tempo determinerebbe il ritardo nel riconoscimento e nella corresponsione del contributo, con le conseguenti difficoltà operative per gli stessi enti anche in termini di necessità che l' attività venga svolta e conclusa».

E così Crocetta ha deciso di avviare la ripartizione di soli 4,5 milioni: significa che l' Economia dividerà questo budget fra i vari assessorati che a loro volta lo assegneranno in proporzione alle richieste avanzate dagli enti. Il tutto nella speranza che prima di questa divisione arrivi un' altra iniezione di liquidità da Roma.

Speranza a cui si aggrappano anche gli Ersu, glientiuniversitari. Per evitare di dover chiudere le riserve, rimaste a corto di fondi già da un mese, la giunta ha dovuto trovare in tutta fretta 921 mila euro. E li ha trovati riducendo il budget assegnato proprio agli Ersu, che scende così da 6 milioni e 62 mila euro a 5 milioni e 141 mila euro. Anche in questo caso - scrive la giunta nella relazione - per restituire ciò che viene tolto bisognerà attendere i fondi romani.

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