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Riscossione Sicilia, annunciati i primi tagli degli impiegati

CATANIA. Il mancato assorbimento di Riscossione Sicilia da parte di Equitalia fa partire l'annuncio di primi tagli occupazionali nella società partecipata dalla Regione. Il piano, ricostruisce il Giornale di Sicilia, nasce da un accordo raggiunto durante una riunione a Roma alla quale non era presente Antonio Fiumefreddo, perchè non era stato ancora riconfermato presidente della società.

Nessun assorbimento, ma la disponibilità da parte di Equitalia a collaborare con la società di riscossione siciliana, di cui è già azionista con una quota dello 0,115% (il 99,885% è invece della Regione), che si sintetizza in software e knowhow che permettano a Riscossione Sicilia di allineare le procedure a quelle della società nazionale. Ma sul tavolo c'è anche un piano che riguarda il personale: stop a tutti gli avanzamenti di carriera; congelati tutti gli arretrati, i premi di produzione, gli straordinari. Ipotesi su cui i sindacati ancora non si sono ufficialmente pronunciati, ma a cui si oppongono già.

La società di Riscossione siciliana, che ha percentuali di incassi di tributi tra il 13 e il 14%, ha chiuso il bilancio 2014 con 14,5 milioni di perdita, sul quale pesano anche interessi passivi per circa 6 milioni per le anticipazioni che negli anni ha fatto il Monte del Paschi di Siena. I dipendenti sono 700, la metà di quelli di Equitalia, due i dirigenti in servizio.

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