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Dall'inchiesta sul petrolio alle banche, la ministra Boschi: "I poteri forti sono contro di noi"

ROMA. «Posso sbagliare ma mai in malafede. I poteri forti contro di noi». Così si difende il ministro Maria Elena Boschi che in un'intervista a La Stampa spiega "Mai conosciuto Gemelli. Possono dirci incapaci, ma non disonesti. Io favore a mio padre? Non c'ero alle riunioni, il decreto lo fece il Mef". E, ancora Boschi spiega che "Con l'emendamento abbiamo solo fatto la cosa giusta per l'Italia", e precisa "non sapevo degli interessi di Gemell". L'azione giudiziaria legata al referendum trivelle?: 'non ci voglio credere"

«Io quel provvedimento lo difendo, risponde a una necessità, crea lavoro. Naturalmente posso sbagliare, non dico di essere perfetta. Ma anche nei miei errori c'è sempre la buonafede, mai la lusinga di qualcuno o gli interessi personali. Ogni settore che smuove posti di lavoro ha le sue lobby - spiega Boschi -. Noi abbiamo una linea chiara: sbloccare il Paese, toglierlo dalle sabbie mobili della burocrazia. Vale per le estrazioni, per l'edilizia che ha perso oltre mezzo milione di posti di lavoro, per la banda larga. Non sapevo nulla del compagno di Federica. Ma conosco molto bene il provvedimento, atteso dal 1989. Era ed è sacrosanto. Se poi il compagno di Guidi o chiunque altro ha violato la legge, giusto che ne risponda. Noi abbiamo semplicemente fatto la cosa giusta per l'Italia».

«Certo che con la Guidi ho parlato di quell'emendamento - aggiunge quindi -. Ma non sapevo quali interessi avesse Gemelli». Sulla norma entrata e uscita alle quattro di notte, Boschi osserva che si tratta di «normali dinamiche parlamentari. Succede sempre, si trovano almeno altri cento esempi simili negli ultimi due anni».

«Certo che intorno alle opere pubbliche si muovono interessi. È ovvio - commenta anche -. Ma non per questo si deve bloccare tutto altrimenti l'Italia muore. Occorre avere due stelle polari: la legge e la propria coscienza. Io personalmente le ho rispettate entrambe. Ci attaccano i poteri proprio perchè non siamo schiavi dei poteri forti, non siamo il terminale di niente e di nessuno. Questo non piace a molti».

Sull'offensiva dei giudici, Boschi afferma: « Tra alcuni dei nostri c'è la tesi di un'azione giudiziaria legata al referendum sulle trivelle; ma io non ci voglio credere». Su Beppe Grillo, aggiunge: «Ho apprezzato che a nome del Pd Bonifazi abbia chiesto i danni civili e penali a Beppe Grillo». E sul caso Estruria: «complessivamente abbiamo in Banca Etruria poche migliaia di euro in tutto. E mio fratello ha ottenuto un mutuo con sua moglie».

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