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BRUXELLES. E' finita dove tutto è cominciato, a Molenbeek, la grande fuga del ricercato n.1 d'Europa, Salah Abdeslam, unico superstite dei terroristi degli attentati di Parigi. Catturato vivo dalle forze speciali, che gli hanno sparato a una gamba per bloccarlo mentre cercava di fuggire.
Dopo la sparatoria di Forest tutto è precipitato, e insieme a lui è caduto nella ragnatela degli inquirenti anche un altro complice con falsi documenti che era già stato intercettato in sua compagnia in Germania. Più le tre persone della famiglia dell'appartamento in rue des Quatre-Vents in cui si era nascosto.
Ad annunciare ufficialmente 'la cattura del secolo' sono stati il premier belga Charles Michel e il presidente francese Francois Hollande insieme, a siglare la ritrovata cooperazione dopo le tensioni ma, soprattutto, il sospiro di sollievo tirato sia a Bruxelles che a Parigi.
La svolta è arrivata, inaspettata, martedì quando la polizia ha suonato, senza saperlo, alla 'porta giusta' dell'appartamento della rue du Dries a Forest: era proprio in quell'abitazione che doveva essere vuota che si nascondeva Salah Abdeslam insieme ai due uomini che, sotto falsa identità, sono stati coinvolti nella logistica degli attentati di Parigi.
Mohamed Belkaid, il 35enne algerino rimasto ucciso dai tiratori scelti, non era infatti nient'altro che il ricercatissimo sotto falso nome di Samir Bouzid che Salah era andato a recuperare in auto in Ungheria, dove era probabilmente arrivato mimetizzato in mezzo ai migranti siriani. Controllato in Austria insieme a Salah e un altro uomo sotto il falso nome di Soufiane Kayal, è anche la persona registrata dalle telecamere di sicurezza in un'agenzia della Wester Union fuori Bruxelles da cui partì il versamento da 750 euro ad Hasna, la cugina di Abdellahmid Abaaoud, prima del raid a Saint-Denis.
Il secondo fuggitivo arrestato, dalle false identità di Monir Ahmed Alaaj alias Amine Choukri, anche lui leggermente ferito, era stato controllato in Germania insieme a Salah il 3 ottobre scorso. E le sue impronte sono state trovate anche nella casa nascondiglio di Auvelais.
Nell'appartamento di rue du Dries sono stati ritrovati un falso passaporto siriano a nome di Monir e una falsa carta d'identità belga a nome di Amine. I segnali che il cerchio si stesse chiudendo sono cominciati ad arrivare con le prime fughe di notizie sulla stampa del ritrovamento delle impronte di Salah, forse su un bicchiere, nell'appartamento di Forest. E sull'identità dell'algerino. Appena dopo le 16 a Molenbeek si sono sentiti sparare i primi colpi, le teste di cuoio sono entrate in azione e l'isolato intorno alla rue des Quatre-Vents è stato chiuso.
Le forze speciali hanno deciso di anticipare l'operazione di un giorno, per non perdere di nuovo le tracce di Salah. A tradirlo una telefonata, dopo la fuga dai tetti di Forest, a una persona che da mesi era stata messa sotto sorveglianza. E, forse, anche una soffiata stamattina alla polizia da un 'amico'. Tre perquisizioni, granate lacrimogene, spari, poi Salah in giubbotto e cappellino bianco 'neutralizzato' sul marciapiede mentre tentava la fuga. E l'incubo finisce. "I miei pensieri vanno alle vittime del 13 novembre, perché Salah Abdeslam era direttamente legato alla perpetrazione e all'organizzazione" degli attentati a Parigi, e "molte famiglie attendevano" questo momento, ha detto Hollande.
Spenti quindi i rancori con il premier belga Charles Michel, con cui ha sottolineato "l'intensa cooperazione". Ma, ha avvertito il presidente francese, la sua intenzione è chiedere l'estradizione di Salah in Francia. La lotta al terrorismo continua. Anche perché molti altri responsabili degli attentati di Parigi, tra cui Mohamed Abrini, sono ancora a piede libero.
Persone:
3 Commenti
Giuseppe
18/03/2016 18:34
Era ora. ora basta, i giornali parlano da mesi di questo tizio invece di parlare dei problemi concreti della gente: crisi economica, disoccupazione, inquinamento, cambiamenti climatici, mafia, corruzione
daniele
18/03/2016 19:26
Su su, coraggio. Lo hanno arrestato, prova a buttar giù questo boccone amaro.
Giuseppe
18/03/2016 18:35
In Sicilia peraltro ci sono giornalmente blitz, senza che siano cosi' teatrali e spettacolari, condotti con discrezioni dai valorosi poliziotti e carabinieri italiani, senza strepitii, senza granate, senza megafoni, senza attirare l'attenzione. differenza di stile
marco
18/03/2016 19:27
hai ragione Giuseppe ma con i parassiti ,per catturarli, bisogna fare silenzio (mafiosi), con i cani rabbiosi bisogna fare più chiasso possibile per sopraffarli (terroristi), ed oltre a parlare dei problemi italiani bisognerebbe avere più notizie internazionali per poter valutare meglio i nostri problemi nazionali, viviamo su un pianeta popolato da miliardi di persone che influenzano fortemente anche il nostro quotidiano.
Carlo
18/03/2016 19:57
Devo purtroppo dissentire da Lei, cortese Giuseppe, questa feccia della società che è isis, si insinua in tutti i gangli d'Europa e, se attaccata ed accerchiata reagisce con le armi: Lei ha mai sentito o visto o Le hanno riferito di un mafioso, che è è uno, che abbia reagito da uomo vero e sia morto con un'arma in mano? Puù che differenza di stile forse si tratta di topi di fogna di natura diversa: i mafiosi non sono uomini e quando si tratta di morire da uomini si arrendono da vili...
caronte
18/03/2016 23:09
Nel quartiere dove lo hanno arrestato la gente (islamica) si è rivoltata alla polizia, alla faccia dell'integrazione!!!!!
giancarlo
19/03/2016 08:08
Io penso di essere un cattolico, mi hanno insegnato a pregare panche per questo mostro, m la reazione comunque sia, e stata fatta. Ora bisogna smantellare la loro organizzazione in europa. "lo so che e un,utopia, ma cominciamo da questo e dai suoi protettori che vivono e si insinuano nella ns terra