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Biagio Conte scuote le coscienze, dopo il suo digiuno: è gara di solidarietà

Il Giornale di Sicilia ha lanciato la campagna #uneuroperbiagio, proposta da Giusy Vassallo sulla pagina Facebook

PALERMO. «Sospendo momentaneamente il digiuno ma non la preghiera». Per Biagio Conte e per tutti gli ospiti e i volontari della Missione Speranza e Carità di Palermo ieri è stato il giorno della gioia e dell'entusiasmo. La battaglia per ottenere i vicini capannoni dell'ex fonderia Basile, nei pressi della Stazione centrale, adiacenti alla Missione di via Archirafi, sembra vinta.

Dopo quasi vent'anni di attesa e di promesse delle amministrazioni comunali che si sono succedute, sono bastati nove giorni di digiuno e di testimonianza incrollabile del missionario laico, per dare una svolta a una vicenda impantanata nei lacci della burocrazia.

Certo, Biagio è provato nel corpo, ma non nello spirito. Ha trascorso la notte davanti all'Eucaristia, nella chiesetta della Missione, a pregare, a scrivere. Gli edemi ai piedi dimostrano cosa possono fare nove notti trascorse a dormire all'aperto, a presidiare quelle enormi strutture, ricoperte d'amianto, che dovrebbero diventare laboratori artigianali per gli ospiti della Missione, spazi ricreativi per il quartiere, museo delle antiche attività industriali che per quasi un secolo fecero di questo luogo una realtà produttiva importantissima per Palermo.

La Missione Speranza e Carità avrà quei capannoni. Li comprerà raccogliendo 164 mila euro: esattamente quanto sono costati ai due imprenditori che se li sono acquistati all'asta e che hanno acconsentito a rivenderli alla Missione. Serviranno tanti soldi: 50 mila euro della Fondazione Giovanni Paolo II di Firenze ci sono già, il Comune farà la sua parte, il resto la faranno i cittadini. La gara di solidarietà è già iniziata.

Il Giornale di Sicilia ha lanciato la campagna #uneuroperbiagio, proposta da Giusy Vassallo sulla pagina Facebook (clicca qui per sapere come sostenere la Missione). «La mia è una provocazione per dimostrare alle nostre istituzioni che non c'è solo la politica del dire, ma anche quella del fare - spiega la signora Vassallo intervenendo a Ditelo a Rgs -. Bisogna attivarsi per fare qualcosa per fratel Biagio e per i suoi poveri».

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