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Cambierà scuola la bambina che non può vaccinarsi

Per la piccola Lia, che è immunodepressa a causa di una malattia contratta a due anni, è stata individuata una classe meno numerosa

FIRENZE. Cambierà scuola per ridurre il rischio di contatto con focolai di infezione, perchè nella sua vecchia classe ci sono troppi bambini non vaccinati. Si è risolta così la vicenda della bimba di 6 anni di Greve in Chianti (Firenze) affetta da immunodeficienza, che da lunedì scorso aveva dovuto smettere di frequentare le lezioni per evitare di contrarre malattie.

Per la piccola Lia, che è immunodepressa a causa di una malattia contratta a due anni, è stata individuata una classe meno numerosa, in una scuola della zona che appartiene allo stesso istituto comprensivo ma è più piccola e dunque la espone a ridotti rischi di contagio. «Risolveremo subito il caso» aveva affermato ieri il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.

Ieri mattina l'Ufficio scolastico regionale ha inviato un ispettore nella scuola per fare chiarezza. La soluzione è arrivata poche ore dopo. È stata una decisione «presa in accordo con l'amministrazione comunale e con la famiglia» ha tenuto a specificare la preside dell'istituto comprensivo di Greve, Antonella Zucchelli.

Nella vecchia classe della bimba ci sono almeno otto bambini su 18 che non sono stati vaccinati: «Per questo - spiega la preside - abbiamo deciso di trovare una soluzione più protetta, dove c'è meno rischio che possa entrare in contatto con bimbi affetti da malattie esantematiche».

La bimba, che da settembre è stata assente nove giorni in tutto, ha frequentato regolarmente la prima elementare fino a che non è arrivato l'allerta dei medici del Meyer. «In occasione degli esami in vista dei richiami dei vaccini previsti a sei anni, parlando coi medici del Meyer ci siamo resi conto che la situazione era più delicata di quanto pensassimo» ha spiegato il papà di Lia intervistato dal Tgr Rai della Toscana. La bimba ieri ha effettuato il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia. In una forma attenuata, tollerabile per il suo sistema immunitario. Per sicurezza resterà a casa per alcuni giorni.

Quando tornerà sui banchi lo farà in una nuova scuola. In casa di Lia sono tutti vaccinati, anche contro l'influenza. Stessa cosa per amici e parenti. Ma a scuola la questione è diversa. I vaccini non sono obbligatori, e nell'istituto comprensivo di Greve, come altrove, molte famiglie hanno deciso di non vaccinare i bambini. I vertici della Asl di Firenze, venuti a conoscenza della vicenda, ieri hanno diffuso un appello «a vaccinare tutti i bambini e la popolazione generale seguendo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale».

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