
PALERMO. Ogni anno le Province siciliane versano nelle casse dello Stato un contributo per il cosiddetto risanamento della finanza pubblica nazionale. Nel 2015 tutto ciò è costato 65,8 milioni, quest’anno Roma chiede quasi il doppio: 131 milioni. Un colpo che il governo regionale definisce da Ko per enti che ancora oggi, a differenza che nel resto d’Italia, nell’Isola governano le scuole e si occupano di strade.
Si apre un altro fronte nella partita a scacchi fra Stato e Regione per l’equilibrio dei conti. Un fronte che può avere ricadute immediate visto che l’assessore regionale all’Istruzione, Bruno Marziano, avverte: «Per via del raddoppio di questa ”tassa” a carico delle Province non saremo più in grado di garantire i servizi scolastici per i disabili e la manutenzione degli immobili in cui hanno sede le scuole».
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12 Commenti
Fabrizio
25/01/2016 06:24
Quando sentite parlare di dissesto della regione e degli enti locali -per quanto spreconi possano essere- ricordate che è sempre un dissesto pilotato da Roma per risanare le finanze statali italiane sacrificando quelle dei territori e i servizi ai cittadini, soprattutto al meridione. Questo lo ha scritto anche la Corte dei Conti. L'operato del governo Renzi è questo, il resto è solo propaganda.
Sam
25/01/2016 07:15
Se nelle province ci fosse la metà del personale nessuno se ne accorgerebbe...mi dispiace solo che per l'ennesima volta si facciano tagli per la comunità.
Francesco
25/01/2016 08:20
E' la solita minaccia propagandistica. L'amico assessore fa capire che il governo nazionale (cattivo) fa venire meno i servizi essenziali a favore delle categorie protette. Così innesca il ricatto (dateci più soldi perchè l'opinione pubblica è con noi) e nel contempo allarga le braccia (facciamo quello che possiamo). Invece, signor Sam, la cosa funziona realmente come dice lei: anche in questa coniuntura economica sfavorevole, il caro assessore non ci pensa nemmeno di razionalizzare la spesa, riducendo gli emolumenti del personale e dei raccomandati che ancora bazzicano in un ente sull'orlo del tracollo. Insomma al solito: un colpo al cerchio ed uno alla botte. Nel frattempo ha fatto la sua bella figura, ergendosi a paladino delle categorie deboli e con "a cuore" la sicurezza delle scuole. Ah dimenticavo, a proposito delle scuole. Anche gli altri anni, con molti più soldi, la provincia non aveva un euro per ristrutturarle e la condizione degli edifici che (ahimè) gestisce la provincia è veramente pietoso. Idem per le strade provinciali. Saluti all'assessore.
Dario
25/01/2016 08:06
Continuo a dire che abbiamo ciò che meritiamo....e l'autonomia siciliana...aiuta gli amici ed è inutile per la collettività! È questa la Sicilia dei siciliani
Libero dal 43
25/01/2016 15:10
Dici benissimo. L'autonomia serve solo ai politici ed ai loro dirigenti portaborse per i loro interessi personali
Francesco
25/01/2016 08:08
Bravo assessore. Taglia servi ai disabili e manutenzioni, l'importante è che mantieni le prebende dei politici, gli incarichi agli amici e gli stipendi dei lavoratori socialmente INutili. Politico siciliano DOC.
Sergio
25/01/2016 08:10
ma se è da tempo che sono state abolite le provincie questi soldi a chi andranno o non andranno mai..cioè li faranno sparire o li metteranno in un capitolato di spesa che nessuno saprà mai!
carlo
25/01/2016 08:23
Le province sono in dissesto perché sono dei carrozzoni politico clientelari, i soldi per le strade servono per pagare gli stipendi ad una miriade di raccomandati di politici e sindacalisti. Questi sono i risultati dell'occupazione dello stato da parte della politica.
nino48
25/01/2016 10:55
i servizi che funzionano sono il minimo per una societa civile ....minacciare di tagliarli sarebbe troppo ....se 2+2 fa 4 bisogna aumentare le addizzionali irpef , tanto pagano sempre i pochi soliti noti .
pippo
25/01/2016 11:56
Un conoscente quando andava a lavorare mi diceva: VADO A RIPOSARMI (lavorava alla provincia).
Luigino
25/01/2016 13:59
Se, come si dice, le provincie sono state abolite, allora non si dia a loro neppure più un centesimo e Roma si assuma tutte le responsabilità sulle conseguenze, Altrimenti saremo sempre qui a rimpallarci errori, sprechi e responsabilità.
Giusi
25/01/2016 16:40
Tagli alle scuole, bus, cantieri, ma i PIP, LSU, formatori e forestali, notoriamente inutili e parassiti, sono sempre garantiti. La Sicilia è questa e questa ci dobbiamo tenere!
gabriele
25/01/2016 17:23
lo Stato Italiano con le tasse delle varie regioni italiane ha sostenuto la Sicilia dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi con risultati pessimi (causa degli eletti). Ora le altre regioni italiane non vogliono più finanziare come nel passato la Sicilia. Ciò è un bene. Sono alla finestra per vedere come l' ARS riduce i costi, gli sprechi e gli alti stipendi dei dirigenti.
ARGONAUTA
25/01/2016 20:29
Già, vogliamo parlare per esempio di stipendi e privilegi degli uscieri dell'ARS e presidenza della Regione?
Chiara
25/01/2016 19:07
Caro Gabriele, l'ARS non ridurrà né sprechi né costi, ridurre solo i servizi, tipo scuola, teatri, assistenza, strade. Se ci illudiamo che ridurrà gli sprechi ( tipo PIP, LSU forestali e formatori) ne abbiamo tempo!