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E' finita la tempesta di neve negli Stati Uniti, si contano i danni: almeno 24 le vittime

Gran parte dei 12 stati colpiti dalla tempesta 'Jonas' restano sepolti dalla neve, caduta a livelli record

NEW YORK. La bufera che si è abbattuta sulla costa orientale degli Stati Uniti è passata, ed è l'ora di contare i danni, che secondo gli esperti potrebbero arrivare fino a 850 milioni di dollari, con un impatto non da poco sul pil americano. Gran parte dei 12 stati colpiti dalla tempesta 'Jonas' restano sepolti dalla neve, caduta a livelli record. A cominciare dalla capitale Washington, dove non sarà facile tornare alla normalità.

E dove persino il Congresso ha deciso di sospendere le votazioni e tutte le principali attività programmate per la settimana che viene. Riapre invece New York, dove il sole è tornato a splendere, con tantissimi newyorchesi e turisti a godersi una domenica speciale, sulle strade e le piazze imbiancate. Uno spettacolo soprattutto al Central Park, affollato di bambini con i loro slittini.

Fin dalle prime ore di domenica Il divieto di circolazione di mezzi pubblici e auto private è stato revocato, così come la chiusura dei ponti e dei tunnel di accesso a Manhattan. Le scuole e gli uffici pubblici riapriranno quindi regolarmente, come ha già riaperto Broadway, dove è ripresa la programmazione degli show teatrali. La Grande Mela, però, deve piangere tre morti causati dal maltempo, due nel Queens e uno a Staten Island: tutte vittime del freddo e della fatica per spalare la neve che ostruiva l'ingresso delle proprie abitazioni. Su tutta la costa est sono almeno 24 le vittime, la maggior parte causate da incidenti stradali. La tragedia più assurda in New Jersey, dove una madre col suo figlioletto di un anno sono morti nella propria auto a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provocate dalla neve che ostruiva il tubo di scappamento.

E il New Jersey è uno degli stati in cui resta lo stato di emergenza, a causa delle inondazioni lungo la costa che stanno provocando ingenti danni e l'evacuazione di centinaia di famiglie. Molte delle quali hanno ancora vivo il ricordo dei disastri provocati dall'uragano Sandy nel 2012. Sono decine di miglaia, poi, lungo la costa orientale le case rimaste senza corrente elettrica.

E per aiutare le comunità più in difficoltà è scesa in campo anche la Guardia Nazionale, col Pentagono che ha inviato nelle aree colpite dalla tempesta oltre 2.300 uomini, di cui 490 in Virginia, lo stato più colpito dalla bufera di neve e ghiaccio. Verso un ritorno alla normalità, poi, per i voli, nonostante il persistere di forti venti. Negli ultimi giorni ne sono stati cancellati almeno 10 mila.

Ma ora tutti gli aeroporti della regione hanno ripreso a funzionare quasi a pieno regime, con qualche problema dovuto alla neve accumulatasi e al ghiaccio. E vittima illustre del maltempo è stato anche il vicepresidente Joe Biden, che di ritorno dall'Europa è stato costretto ad atterrare a Miami. L'Air Force 2 è poi ripartito per Washington appena sono migliorate le condizoni meteo.

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