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Botti di Capodanno, divieti da Trapani a Siracusa: multe fino a 500 euro

In tutta Italia circa 850 città stanno adottando queste misure

PALERMO. Botti di Capodanno vietati in mezza Sicilia. Da Palermo a Messina, passando per Trapani e Siracusa, sono tanti i comuni siciliani che si stanno allineando alle misure anti-botti che circa 850 città nel resto d'Italia stanno adottando per l'ultima notte del 2015. Per quanto riguarda Palermo, la notizia è stata anticipata domenica, mentre ieri è stata pubblicata l'ordinanza del sindaco che vieta da oggi al 6 gennaio accensione, lancio e sparo di fuochi d'artificio, mortaretti, petardi, bombette e oggetti simili. L'ordinanza a Palermo prevede deroghe che potranno essere concesse dall'amministrazione comunale su richiesta scritta e motivata nell'ambito di particolari manifestazioni e dopo acquisizione delle autorizzazioni da parte degli organi preposti. Chi sgarra, invece, va incontro a multe che vanno dai 25 ai 500 euro, il sequestro del materiale pirotecnico e ulteriori sanzioni penali se previste dalla legge.

«Ogni anno, a livello nazionale, aumenta sempre più il numero di infortuni, anche di grave entità, causato dall'uso, sempre più frequente, di petardi, botti e artifici pirotecnici per festeggiare la notte di Capodanno - ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando -. E sebbene questi prodotti facciano ormai parte di tradizioni e abitudini consolidate, è notevole lo stress che il fragore può provocare su anziani, bambini, soggetti cardiopatici e animali domestici. Per tali motivi, - ha aggiunto Orlando - questo provvedimento si è reso necessario al fine di tutelare l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana e per gestire le attività di prevenzione e contrasto, anche nelle situazioni in cui si verificano comportamenti che possono alterare il decoro urbano».

Il sindaco di Agrigento ha vietato i botti di capodanno, così come altri 850 comuni in Italia. Il divieto varrà dalle 8 del 31 dicembre alle 8 dell' 1 gennaio. Le sanzioni previste per chi non rispetterà l'ordinanza vanno dalle 100 alle 500 euro. L'ordinanza è stata pubblicata e trasmessa ai vigili urbani, alla Polizia provinciale alla Questura, al comando dei Carabinieri e alla Guardia di finanza.

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