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Terrorismo, Alfano: valutiamo segnalazioni senza farci paralizzare

ROMA. «Dopo gli attentati di Parigi abbiamo elevato l'allerta al livello immediatamente precedente a quello dell' attacco in corso e abbiamo predisposto ulteriori potenziamenti per il Giubileo. Il rischio zero non esiste. Dobbiamo mettere nel conto l'arrivo di segnalazioni che vanno adeguatamente analizzate. Mai sottovalutare nulla, ma non possiamo nemmeno farci paralizzare». Lo afferma il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervistato dal Corriere della Sera.

Per l'inizio del Giubileo, «il lavoro dell'intelligence antiterrorismo è stato fin qui straordinariamente efficace», aggiunge. «Abbiamo in campo, senza considerare le nuove assunzioni nelle forze dell'ordine, il più alto numero di militari che si ricordi per l'operazione 'strade sicure': 6.300 uomini e donne».

«Abbiamo per ora un rapporto proficuo con le comunità islamiche. Dopo i fatti di Parigi abbiamo sottolineato che ci sono momenti in cui non basta non essere terroristi. Bisogna essere 'anti'. Ecco perchè abbiamo chiesto che si levasse ancora più alta la voce del dissenso di chi nulla ha a che fare con le stragi».

Sull'emergenza profughi Alfano spiega che la Libia è un «elemento determinante. Più del 90 per cento degli sbarcati sono partiti di lì. L'accordo di pace potrebbe essere un fattore determinante ma il condizionale è d'obbligo. I trafficanti di morte sono organizzatissimi». Alfano definisce «surreale» la procedura di infrazione della Commissione Ue per la mancata applicazione del regolamento sulla registrazione dei migranti con la presa di impronte digitali (Eurodac). «Ci aspettavamo una procedura di ringraziamento», dice.

«Se noi apriamo gli hotspot, e lo stiamo facendo, ma non si procede con i ricollocamenti e non sentiamo parlare di rimpatri, rischiamo il collasso politico di un'Europa incapace di applicare gli accordi e il collasso funzionale».

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