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Stop ai compensi in enti e partecipate: ecco un paracadute per dirigenti e componenti di Cda

PALERMO. Il blocco dei compensi nel sottogoverno è un'emergenza che scuote governo e Parlamento. All' Ars è già stata predisposta una legge che corregge la norma del maggio 2012 da cui il blocco ha origine: i partiti riporteranno le lancette all' aprile del 2012. Senza tanto clamore, un tentativo di cancellare la norma era già stato fatto un mese fa, quando all'Ars si discuteva la manovra correttiva ma il presidente Giovanni Ardizzone ha stralciato l' emendamento ritenendolo non ammissibile.
Ora lo stesso emendamento è già stato approvato in commissione Affari istituzionali e potrebbe andare in aula la prossima settimana con un consenso trasversale: «Questa norma è inaudita - commenta Antonello Cracolici (Pd) perchè paralizza tutto indiscrimanatamente. Nel 2012 si intendeva limitare il compenso di quei politici che entrano a far parte di enti e società. Così si arriva a un eccesso opposto». La soluzione che sta per essere portata in aula è un articolo di interpretazione autentica della norma del 2012 in cui si limita ai politici la gratuità degli incarichi regionali. E su questa posizione anche i grilli ni sembrano convergere, con qualche distinguo: «La soluzione per noi è un disegno di legge, prima firmataria Angela Foti, che ridisegna i compensi nell' ottica di una sana spending review, prevedendo la gratuità degli incarichi per i titolari di cariche elettive e corrispondendo solo il rimborso spese e un gettone di presenza di 30 euro a seduta. Gratuità assoluta anche per i componenti dei cda degli enti e partecipate regionali. Stipendi con un tetto massi modi 50 mila euro lordi annui, invece, per le figure non comprese nelle prime due categorie».

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 10 OTTOBRE 2015

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