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Incendio a Fiumicino, ancora canadair in azione sulla pineta. Si teme un sabotaggio

FIUMICINO. Questa mattina sono ancora in azione due elicotteri della Forestale per spegnere dei piccoli focolai che si riattivano nella pineta di Focene, colpita ieri da un devastante incendio che ha causato ripercussioni  sull'aeroporto di Fiumicino. Al lavoro anche le squadre della protezione civile, impegnate tutta la notte, dandosi i cambi, per tenere sotto controllo la situazione nell'area verde. Diversi ettari sono andati distrutti.

Proseguono intanto da ieri i ritardi nei voli ed i disagi all'aeroporto di Fiumicino, penalizzato dall'incendio che ha colpito le vicine zone di Pesce Luna e la pineta di Focene. Ci sono diffusi ritardi nelle partenze, accumulatisi via via, anche di due-tre ore (Catania, Milano, Bologna, Madrid, Palma de Mallorca, Reggio Calabria, Londra, Trieste, Genova, Bari, Napoli, Budapest, Alghero, Venezia ed altri) ma con punte pure di 5-7 ore, come nel caso dei voli Vueling diretti a Genova e Palermo e del volo Alitalia per Barcellona.

Ci sono ancora code di disagi e ritardi all’aeroporto di Fiumicino per le ripercussioni legate all’incendio che ieri ha colpito prima la zona di Pesce Luna e poi la pineta di Focene, che si trovano non distanti dalla pista numero uno. Dopo che, durante la notte, si erano ancora prolungati forti ritardi nei voli, anche di diverse ore, con lamentele dei passeggeri, costretti a lunghe attese e alla ricerca di informazioni, anche la prima mattinata è segnata da diverse situazioni analoghe. Il caso più evidente è di un volo Vueling che doveva partire ieri alle 21.40 e che è programmato alle 10. Ma ci sono diversi voli che accusano ritardi, che oscillano da una a tre ore, tra cui quelli diretti a Milano Linate, Marsiglia, Cagliari, Amsterdam, Napoli, Bologna, Stoccarda.

Diversi passeggeri fino alla tarda serata di ieri hanno segnalato e lamentato, anche via social network, attese prolungate a bordo degli aerei, come quelli diretti a Valencia. Forti ritardi anche dei voli diretti a Roma Fiumicino, disagi anche all'aeroporto di Torino Caselle dove il volo per Roma viene continuamente riprogrammato.

Il massiccio intervento dei vigili del fuoco sul rogo di Fiumicino ha evitato la propagazione delle fiamme all'intera pineta di circa 30 ettari e ha garantito il presidio e la messa in sicurezza anche di un distributore di carburante e gas auto e di alcune abitazioni civili che si trovano nell'area interessata. Lo fa sapere il ministero dell'Interno. L'intenso fumo sprigionato, spiega il Viminale, ha reso difficoltosa la circolazione aerea, che è stata sospesa parzialmente per provvedimento dell'Enav. Non se ne conoscono ancora le cause e gli accertamenti sono in corso.

Sull'incendio i vigili del fuoco hanno impiegato più di 35 unità e 10 mezzi, tra quelli presenti in aeroporto e quelli della sede centrale e dei distaccamenti di Ostia, Fiumicino, Cerveteri, Roma Eur e Roma Prati. Per lo spegnimento delle fiamme, che hanno interessato un'area di più di tre ettari, hanno lavorato tre Canadair, tre autopompa serbatoio, due autobotti, un super Dragon e due Campagnole.

Fiumicino dunque è di nuovo nel caos. Dopo l'incendio al Terminal 3 dello scorso maggio (80 milioni di euro la stima dei danni fino ad oggi), ieri è stato un altro  rogo nella vicina pianeta di Focene a bloccare lo scalo per un'ora e mezza. Ed il premier Matteo Renzi si infuria e chiama il ministro dell'Interno Angelino Alfano. La procura di Civitavecchia apre un'inchiesta.

Le fiamme - favorite dal forte vento - hanno bruciato una vasta zona di sterpaglie vicino ad una via che corre parallela al perimetro dell'aeroporto romano. Il fronte di fuoco ampio alcune centinaia di metri. L'incendio si è sviluppato intorno alle 13 ed è stato spento alle 20.  Alle 14.20 è stato disposto il blocco di tutti i decolli dallo scalo a causa dell'imponente colonna di fumo che si è alzata dal rogo. I decolli sono ripresi alle 15.45. Tanti i ritardi dei voli ed i disagi per i passeggeri, molti dei quali rimasti sui velivoli in pista.

È stato il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, ad ipotizzare un'origine dolosa dell'incendio, facendo notare che «le fiamme si sarebbero propagate da 2-3 punti diversi, anche lontani tra di loro. Nessuno mi potrà convincere della casualità dell'incendio».

La procura di Civitavecchia procede, per il momento, per incendio. Saranno le risultanze dei vigili del fuoco e degli esperti, attese dagli inquirenti, a determinare se gli accertamenti dovranno proseguire o meno per incendio doloso. I magistrati hanno dato incarico al Corpo Forestale di presidiare l'area interessata dal rogo in attesa di procedere, domani, ai primi rilievi per stabilire la natura dell'incendio.

Nel pomeriggio di ieri Renzi, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, ha chiamato Alfano per avere informazioni ed immediata verifica da parte delle forze dell'ordine sulla situazione dell'aeroporto di Fiumicino. Adesso basta, è il ragionamento del premier, è impensabile che il principale hub italiano sia in balia di incidenti o peggio di malintenzionati. Se davvero l'incendio di ieri che ha paralizzato l'aeroporto fosse doloso, sottolineano le stesse fonti di governo, ci troveremmo di fronte ad un atto gravissimo, le cui conseguenze impattano direttamente su una delle principali infrastrutture del Paese, sul turismo e sull'economia.

È la seconda volta che Fiumicino viene messo in ginocchio e questa situazione, concludono fonti di Palazzo Chigi, è intollerabile. Da parte sua, Alfano, definisce un «bene» l'apertura dell'inchiesta da parte della magistratura. «Sette maggio - aggiunge - non fu doloso. Su questo accertamenti rapidi. Si faccia chiarezza».

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