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Lotta al terrorismo: il governo vieta il burqa alle donne

ROMA. Vietato indossare il burqa. Nell' ambito della sua sempre più decisa guerra al terrorismo islamico dei Boko Haram, il Ciad ha deciso di vietare alle donne di indossare il burqa, il velo integrale che i fondamentalisti impongono in ogni territorio che conquistano, dall' Afghanistan all' Iraq, all' Africa. «Il burqa non può essere indossato. Il divieto entra in vigore immediatamente», ha dichiarato il premier ciadiano Kalzeube Pahimi Deubet. Il primo ministro ha spiegato che la direttiva rientra nella lotta al terrorismo e, in particolare, ai fondamentalisti islamici nigeriani Boko Haram che spesso, negli ultimi mesi, hanno attraversato il confine portando orrore e morte nei villaggi ma anche nella capitale N' Djamena. Molte donne musulmane negli ultimi tempi hanno cominciato anche qui a indossare il velo integrale, solitamente nero, che lascia visibili solo gli occhi.
Qualunque abito «che lasci vedere solo gli occhi è fuorilegge», ha affermato Deubet. In Ciad il 53% della popolazione è di fede musulmana, il 35% cristiana.
Ma l' uso del burqa non deriva dalla cultura autoctona neppure per i musulmani. La decisione del governo intende dunque dare un colpo deciso all' espansionismo «culturale» del terrore jihadista che passa sempre attraverso la completa sottomissione delle donne, a cominciare dall' abbigliamento fino al divieto di imparare a leggere e scrivere.
Non tutti però sono d' accordo con lade cisione del premier. Secondo giovani ciadiani intervistati da media locali, il burqa non implica automaticamente l' adesione al terrorismo islamico. «Per alcune famiglie è ormai un' abitudine di vita», ha commentato uno. La decisione dell' esecutivo è peraltro drastica: le forze di sicurezza hanno avuto l' ordine di «andare nei mercati, sequestrare tutti i burqa in vendita e bruciarli».

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